«Ab sofort»…e il muro crollò

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9 novembre 1989: data storica, cade il Muro di Berlino

In principio furono Marx e Engels e le teorie sul comunismo e sul socialismo, ma venne un tempo in cui le teorie divennero pratica e tutta l’Europa ne pagò il prezzo.
Sul finire della Seconda Guerra Mondiale, a Jalta si decise la divisione di Berlino e della Germania tra Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Unione Sovietica. I sovietici avevano il settore orientale di Berlino, il più esteso.

C’erano due problemi però: innanzitutto l’intera città di Berlino, pur essendo frazionata, era interamente circondata dalla parte di Germania sotto controllo dei sovietici; punto due, l’ideologia socialista era completamente incompatibile con quelle liberiste degli altri tre Paesi. Inoltre l’URSS voleva che la Germania pagasse i debiti di guerra, mentre gli Stati Uniti non volevano far piombare quel paese in una nuova depressione.
Con queste ed altre motivazioni ebbe inizio la cosiddetta “Guerra Fredda” che divise l’Europa per 50 anni. Un continuo braccio di ferro tra la potenza dell’Est e quelle dell’Ovest si perpetuò in questo cinquantennio.

Ma l’impossibilità di una vita dignitosa sotto l’egida del regime socialista era sotto gli occhi di tutti e tra il 1949 e il 1961 circa 3 milioni di tedeschi passarono da est a ovest.
La Germania Est (DDR) non poteva permetterlo e così tra il 12 e 13 agosto del 1961 iniziò a delimitare il confine tra le due zone di Berlino con un filo spinato.
Non bastava: il 15 agosto si cominciarono a usare i primi blocchi di cemento e pietra. Nasceva il Muro di Berlino.

Berlino era il fulcro di questa divisione, ma il muro non era solo lì. Si estendeva per una lunghezza totale di 155 chilometri attraversando 14 comuni tedeschi. La struttura era alta circa tre metri e mezzo ed era costantemente controllata dalle truppe sovietiche. Il passaggio da est a ovest era vietato. Coloro che provavano a fuggire dalla Germania Est venivano arrestati o uccisi.
Negli anni successivi alla sua costruzione il muro vide un numero incredibile di tentativi di fuga. Molti riuscirono, altri finirono male. Circa 200 persone vennero uccise mentre tentavano di oltrepassarlo. Migliaia vennero arrestate.

Poi qualcosa cominciò a cambiare…
Che il sistema economico comunista fosse inefficiente era un fatto inequivocabile. La vita era insostenibile, le rivolte aumentavano e di conseguenza i controlli e la repressione si irrigidivano.

Nel 1985 Michaeil Gorbacev diventò segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Più giovane dei suoi predecessori ed estraneo all’esperienza staliniana, Gorbacev era convinto che fosse necessario un rinnovamento e con le sue riforme, le cui parole d’ordine erano glasnost (trasparenza) e perestroika (ristrutturazione) riuscì nell’impresa. L’inizio della fine.

Tra il 1989 e il 1990 l’intera Unione Sovietica crolla: è la distruzione dell’ideale comunista, la fine della Guerra Fredda e la riunificazione dell’intero ordine mondiale.
Nell’estate del 1989 l’Ungheria apre le frontiere con l’Austria e i cittadini della Germania Est fuggono ad Ovest passando attraverso questi due Paesi. Anche la Cecoslovacchia apre e accoglie i cittadini della DDR. Il numero dei profughi è ormai insostenibile.
Diventa chiara l’inutilità del muro e la mattina del 9 novembre 1989 il Politburo (l’Ufficio Politico del Partito Comunista) ordina ai funzionari della Germania Est di redigere un testo di legge in cui si dichiara l’apertura della frontiera con l’Ovest. Il testo deve essere pronto in giornata per la presentazione alla conferenza stampa di quella sera stessa. La legge però deve entrare in vigore il 10 novembre, il giorno successsivo.
Purtroppo sul testo dato al portavoce Günter Schabowski manca alcuna indicazione a riguardo.
Il testo viene letto ai giornalisti che domandano se vale anche per Berlino.
“Si” risponde Schabowski “Anche per Berlino”
“Da quando entra in vigore?”
chiede un reporter.
Schabowski guarda le carte, ma non trova la risposta. “Ab sofort” risponde. Da subito.

Sono le 18.53 del 9 novembre 1989.

I cittadini vedono il telegiornale, la voce si sparge, la gente comincia a muoversi verso quel simbolo di divisione e di oppressione.
Le guardie vedono la folla avvicinarsi, ma non sanno cosa fare, non hanno ricevuto alcuna ordine a riguardo. Hanno solo una scelta da fare: sparare o alzare la sbarra.
La sbarra si alza.
I berlinesi di Est e Ovest si riabbracciano e festeggiano insieme tutta la notte.Il muro è crollato.

Di seguito un video dei tg RAI che riportarono la notizia quel giorno:

Fonti: blog lettera43: Ab sofort»! Cronache dal 9 novembre 1989 di Pierluigi Mennitti
         Wikipedia.org
         Il senso del tempo vol.3 di Alberto Mario Banti