HEIMAT IN PERICOLO – DA HOFER A BENKO

Oberrauch prosegue imperterrito la campagna acquisti per schierare la sua “Invincibile Armada” contro Benko, il pericoloso barbaro sceso oltre Brennero con visigoti e tribù varie su carri carichi di Euro. Il disegno di Benko sarebbe, infatti, quello di diventare ancora più ricco impadronendosi delle casseforti dei negozianti bolzanini e forse di tutti i negozianti südtirolesi. Oberrauch, il cavaliere senza macchia né paura, per non commettere gli errori dell’ingenuo Andres Hofer, prima di scendere in battaglia per difendere la sua città, deve aver studiato molto bene la tattica e la strategia secondo il motto: “non importa partecipare, ma vincere”. In sintonia con questa logica dal sapore strapaesano, l’altro giorno ha fatto delle dichiarazioni alla stampa locale (che sembrava compiacersi). La notizia, che, nelle intenzioni del redattore avrebbe dovuto essere “seria”, annunciava che a fianco dei due “protezionisti” Oberraich-Tosolini, per combattere l’invasore austriaco e realizzare il progetto “bolzanino” di ricostruzione dell’area tra via Alto Adige e via Stazione (a scopo unicamente filantropico) si sono schierati tutti, ma proprio tutti i negozianti del centro storico, comprese le farmacie (che com’è noto possono alzare i battenti come vogliono in ogni parte della città). All’allegra brigata, in verità un po’ “armata Brancaleone”, si sarebbe unito anche l’Ordine teutonico. Quali interessi debbano difendere i discendenti degli indomiti cavalieri germanici, mi sfugge, ma qualcosa devono pure avere da difendere nel progetto Oberrauch e combattere quello di Benko. Morale: se i cavalieri non hanno nulla di concreto da difendere, fanno comunque sempre una bella figura in una crociata così importante. Comunque sia, invoca Oberrauch, il progetto del generale Benko (che avanza sventolando il vessillo austriaco) deve cadere sotto l’assalto della “sacra alleanza”. Bolzano deve essere salvata dall’invasione del feroce Saladino accusato di voler guadagnare realizzando il suo progetto, mentre, com’è noto, gli imprenditori bolzanini combattono solo per la gloria.