Il progetto Theresia, un’occasione per giovani di talento

La THERESIA Youth Baroque Orchestra (TYBO) è un’orchestra sinfonica professionale composta da musicisti sotto i 30 anni di età provenienti dalle principali scuole di musica antica di tutta Europa. Abbiamo incontrato il direttore artistico Mario Martinoli, che in un’intervista ci ha raccontato la nascita e lo sviluppo di questa interessante orchestra musicale. Anche quest’anno la “Theresia” si esibirà a Bolzano giovedì 21 agosto in piazza Duomo alle 20:30. Certamente un appuntamento da non perdere.

Gentile direttore, mi dica, cos’è la “Theresia Youth Barouque Orchestra”?

“Theresia è un’orchestra sinfonica professionale composta da musicisti sotto i 30 anni di età provenienti dalle principali scuole di musica antica di tutta Europa, è composta da circa 35 elementi ed è specializzata nel repertorio classico di fine ‘700. Il suo direttore musicale permanente è Claudio Astronio, clavicembalista e direttore bolzanino specialista nel genere della musica antica. Theresia è un’orchestra “giovanile” in quanto i suoi componenti sono strumentisti freschi di studi e che si affacciano al mondo del professionismo adulto: in Theresia fanno un’esperienza di lavoro retribuito (a differenza di molti stage in cui i giovani lavorano gratis!) venendo a contatto con importanti maestri e avendo l’occasione di esibirsi in contesti prestigiosi.”

Ho saputo che è un’orchestra fondata e sostenuta da un privato, senza fondi pubblici. È alquanto insolito che un privato porti avanti un’iniziativa così importante senza coinvolgere finanziariamente la mano pubblica. Come mai ciò?

“Recentemente Carla Moreni sul Sole 24 ore parlando della nostra orchestra ha scritto che “in un paese che ha chiuso tante orchestre, fondarne una privatamente è anche un gesto politico”. E’ molto vero e il senso del progetto sta proprio qua. Vede, l’orchestra fa parte del più ampio “Progetto Theresia”, un’iniziativa di mecenatismo culturale promossa da un gruppo di privati cittadini desiderosi di investire il proprio tempo e le proprie risorse organizzative ed economiche nello sviluppo di progetti culturali giovanili di qualità. Spesso persone con buone disponibilità finanziarie e amanti della cultura investono in quadri, opere d’arte: io vorrei invece dare un modello diverso, ovvero mostrare che in un paese come l’Italia, dove i finanziamenti alla cultura tendono drammaticamente a calare non si può stare sempre ad aspettare che i soldi arrivino dalla politica: vogliamo insomma mostrare la strada per un nuovo modello di gestione della cultura, che non passa attraverso la ricerca di finanziamenti pubblici. E’ una cosa diversa rispetto al finanziamento corrente dei privati della cultura anche perché non c’è dietro un discorso di sponsorship, di marketing: è proprio un desiderio di partecipazione attiva, e di responsabilità sociale ed economica nella costruzione di un modello culturale diverso. Infine, per quanto mi riguarda, nella mia formazione e per storia personale e lavorativa ho imparato a far circolare idee e risorse: non ho una cultura accentratrice della ricchezza, e penso che le risorse umane ed economiche acquisiscano valore solo quando vengono messe a disposizione della collettività.”

Ho saputo che è previsto anche un concerto a Bolzano. Potrebbe dirci di che si tratta?

“Siamo molto felici di tornare a Bolzano per il secondo anno consecutivo, quest’anno all’interno del cartellone “Orchestra, musica, gioventù”. Portiamo un programma che pensiamo piacerà molto, perché dedicato ad un compositore poco eseguito ma assolutamente affascinante: Joseph Martin Kraus, contemporaneo “quasi letterale” di Mozart (nasce lo stesso anno, del salisburghese, nel 1756, muore un anno dopo, nel 1792) che operò quasi esclusivamente a Stoccolma, alla corte del Re di Svezia. La sua musica oggi è poco eseguita ma Haydn lo definiva “uno dei più grandi Geni che io abbia mai conosciuto”: è straordinariamente avanzata per il tempo in cui fu scritta, percorsa da fermenti Sturm und Drang, potentemente beethoveniana in alcuni aspetti.”

Un’ultima domanda. Secondo Lei cosa dovrebbe fare un giovane musicista oggi per fare carriera? 

“Suonare in Theresia! Scherzi a parte, il progetto Theresia vuole proprio essere un’occasione per i giovani per misurarsi con il professionismo e capire due cose: se ci sono gli spazi per loro e se loro stessi hanno le reali capacità per fare il mestiere del musicista. Conosco molti giovani con un buon talento che però non hanno l’opportunità di esercitarlo e magari fanno un altro lavoro accanto a quello del musicista: studio, dedizione, impegno sono fondamentali, ma vanno naturalmente espresse in un contesto professionale dopo quello scolastico ed è questa occasione di crescita che Theresia vuole dare ai giovani.”