Premessa
Mie riflessioni del tutto opinabili e criticabili dopo aver attentamente analizzato il corso di latino che ho proposto alle scuole primarie. Le critiche sono ben accette, fanno riflettere sui propri errori. Molte lezioni del corso si sono svolte con la Lim.
Storia romana e latino, due modi per “fare” italiano
Proponendo questo corso del tutto sperimentale mi sono reso conto di quanto la curiosità dei bambini verso il mondo antico sia unica e per certi versi insospettabile. L’italiano, nostra lingua madre, sorella maggiore del latino è il ponte ideale per scoprire il mondo antico. Personaggi come Scipione, Cesare, Augusto, Virgilio popolano l’immaginario collettivo infantile, possono appassionare fino al punto di sostituirli a Pokemon, Digimon e quant’altro. Come? la risposta è semplice, la didattica della storia deve attualizzarli filtrandone gli aspetti più riconducibili al mondo di oggi. Che Cesare fosse un inguaribile vanitoso è storicamente provato (ce lo dice Cicerone ricordandoci come il dux romano trovasse comodo grattarsi con un dito solo la poca chioma per non rovinare pettinatura e riporto…), su quest’aspetto si può lavorare e carpire l’attenzione di chi magari, forse a ragione visti i manuali che troviamo nelle scuole, trova la storia noiosa e seriosa. Il compito della didattica è fondamentale, deve trasformare la nozione in un qualcosa di concreto e soprattutto di non noioso. La storia romana, ricca di aneddoti, leggende e personaggi unici può essere romanzata su base storica (un buon compromesso alla scuola primaria credo). Leggendo vi starete chiedendo, ma il latino in tutto questo? Non è troppo precoce introdurlo? Accantonate le paure, può un professionista dell’insegnamento avere timore della storia linguistica del proprio idioma? NO, la deve conoscere e trasmettere in ogni sua sfumatura fin dalla scuola primaria. Mi sento di affermare che senza una conoscenza buona del latino, l’italiano verrà insegnato zoppo. Ogni parola ha una sua storia, che se raccontata nel modo corretto rimane impressa nella mente fino all’età adulta. Educare all’etimologia è fondamentale, si creano con questo degli schemi linguistici in grado di comprendere l’essenza della lingua stessa. Il latino può fare da ponte tra storia antica ed italiano, la frase “hic sunt leones” può diventare l’introduzione anche per un a lezione di geografia (visto che tale frase era scritta sulle carte romane nelle zone più impervie), dico questo per dimostrare quando il latino sia nel nostro quotidiano. I giorni della settimana ad esempio sono ideali per l’etimologia e l’utilizzo di vocaboli spesso poco utilizzati. Quando insegniamo italiano ricordiamoci di questi piccoli particolari e nell’arco di un anno noteremo dei progressi significativi, superiori sicuro al sistema noioso e mnemonico delle tavole di grammatica.