Bressanone. SPES Srl – gestione case rifugiati – rompe con i profughi

Alla fine di ottobre smette per mancanza di mezzi finanziari.
Da settembre 2017 l’impresa sociale SPES Srl gestisce le due case per profughi nella caserma Schenoni a Bressanone e nell’ex albergo Panorama a Nova Levante con successo. A Bressanone in questo periodo sono ospitati sessanta uomini provenienti da 17 nazioni diverse, cinque dei quali con problemi di salute mentale. Il cumulo di tante culture diverse rende difficile la convivenza. Tuttavia funziona, cinquantotto dei sessanta uomini hanno trovato un lavoro. È così che si presenta una riuscita integrazione, spiega Barbara Pizzinini, amministratrice unica della SPES. Ma oltre all’alimentazione e un posto letto moltissimi sono i servizi necessari ai nuovi residenti. “Ci vuole tempo per stabilire una rete con l’amministrazione locale, con scuole e asili, con le forze dell’ordine. Per la SPES offrire un servizio a 360°, significa proprio garantire questi servizi aggiuntivi”. Ma ora Barbara Pizzinini getta la spugna. Sono 150.000 euro il deficit per la SPES causati dalle case per profughi nell’ultimo anno. Ora Pizzinini ha dovuto prendere la decisione di terminare il progetto. Dal primo di novembre la Croce Rossa, la quale gestisce anche i centri di prima accoglienza per i rifugiati, prenderà in gestione le due case, assumendo tutti i residenti e anche i dipendenti della SPES.

In foto, Barbara Pizzinini e Manuel Pallaua