Qual è la frutta e la verdura di stagione a gennaio?

Il 2021 è l’anno internazionale della frutta e della verdura, come annunciato dalle Nazioni Unite. Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno portano in tavola varietà, colore, gusto e una molteplicità di ingredienti con effetti benefici sulla salute.
Tuttavia, dalle nostre terre in pieno inverno possono essere raccolti solo pochi tipi di verdure fresche come il cavolo nero, i cavoletti di Bruxelles e il porro. “Ciò nonostante, anche in questo periodo dell’anno è possibile nutrirsi principalmente con prodotti regionali e di stagione”, afferma Silke Raffeiner, esperta di nutrizione presso il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano. “Dopo tutto, sono disponibili vari tipi di frutta e di verdura conservabili per lungo tempo: mele e pere, carote e pastinache, verze, cavolo bianco e cavolo rosso, barbabietole e sedano rapa, rafano e cipolle, zucca invernale e rapa”. Questi prodotti ortofrutticoli vengono raccolti già in autunno e vengono conservati come scorte. La valeriana fresca proviene solitamente da colture protette, dove cresce sotto tunnel in film di polietilene o in serre non riscaldate. La gamma di colori delle verdure conservate in casa spazia dal verde (cavolo verde, valeriana) al bianco (rafano, sedano rapa) al giallo-arancione (carote, zucca) fino al rosso intenso (cavolo rosso, barbabietola), e anche in termini di gusto hanno molto da offrire.
Decisamente fuori stagione sono in questo periodo pomodori, peperoni, cetrioli, fragole, meloni e molto altro: questi prodotti sono coltivati in serre riscaldate oppure vengono importati da paesi del sud, dopo essere stati trasportati per migliaia di chilometri. Per farli resistere a questo lungo viaggio, vengono raccolti quando non sono ancora maturi; in questo modo viene impedita la formazione ottimale di vitamine, sali minerali e sostanze vegetali secondarie. In confronto, i prodotti stagionali raccolti localmente, una volta giunti a maturazione, contengono una maggiore quantità di sostanze nutritive. Per di più, oltre al trasporto, anche la coltura in serre riscaldate provoca consumo di energia ed emissioni di gas serra. Secondo i calcoli dell’Öko-Institut (istituto tedesco di ecologia), la coltivazione di pomodori in una serra riscaldata produce circa 2,8 kg di CO2 per 1 kg di pomodori, mentre la coltivazione stagionale nel campo ne produce 0,4 per kg. Secondo l’OMS ben un terzo delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbe essere evitato grazie a un corretto stile di vita, che prevede una dieta ricca di cibi vegetali. Diversi studi infatti hanno evidenziato che un consumo regolare di frutta e verdura sia la migliore strategia da adottare in cucina e a tavola per vivere in salute e più a lungo. Per vivere sani non dimenticare dunque di assumere sempre la giusta porzione di frutta e verdura riducendo il rischio di andare incontro a malattie.