Quando pensiamo all’operetta inevitabilmente ci vengono in mente Johann Strauss (figlio) e Franz Lehár. Giusto, due grandiosi compositori. Come potremmo non ammirare le operette di Strauss o la Vedova Allegra di Lehár? Ma tra i grandi operettisti va ricordato anche un compositore che con la sua musica ha catturato il mondo intero, Robert Stolz. Il grande compositore e direttore d’orchestra, infatti, nato a Graz nel 1880 è cresciuto in una famiglia di musicisti. Il padre Jacob, direttore d’orchestra e la madre pianista concertista scoprono e sostengono il talento del figlio Robert. Già a sette anni si esibisce in concerti pubblici e ad undici compone la sua prima opera dedicata al padre. In seguito studia al Conservatorio di Vienna con Robert Fuchs e con il compositore tedesco ed esponente del tardo-romanticismo Engelbert Humperdinck. Grazie al suo straordinario talento dirige l’orchestra ai teatri di Maribor in Slovenia, di Salisburgo, di Brno in Repubblica Ceca, di Vienna, in Russia e di Berlino. Nel 1909 dirige la prima assoluta del Conte di Lussemburgo di Franz Lehár con l’attore e cantante austriaco Max Pallenberg nel Theater an der Wien. Il 23 dicembre 1920 dirige con grande successo a Vienna la prima assoluta di “La danza della fortuna”, che poi andrà in scena anche al Teatro Reinach (dal 1939 Teatro Paganini) di Parma nel 1921 con Ines Lidelba ed Alfredo Orsini, distrutto nel 1944 durante la Seconda guerra mondiale. Seguono altri enormi successi, tra cui “Whirled into Happiness” a Londra, che arriva a 246 recite e ancora “La danza della fortuna” nel Teatro La Fenice di Venezia. Colpito anche lui dagli anni di crisi e dal nazismo, fugge prima a Parigi e poi negli Stati Uniti d’America, dove si dedica alla composizione di colonne sonore, tanto da ottenere l’Oscar nel 1941. Finita la guerra ritorna in Europa e, occupandosi delle manifestazioni celebrative del centenario del Danubio blu, compone la “Marcia dell’ONU”. Seguono nuovamente anni buoni e molto creativi. Nel 1962 viene insignito della Gran Croce al merito dell’Ordine al merito di Germania. Nel 1963 dirige la “Fledermaus” di Johann Strauss alla Wiener Staatsoper e nel 1970 viene insignito dalla Repubblica austriaca della Medaglia per le scienze e per le arti. Il grande Robert Stolz, che senza dubbio può essere considerato l’ultimo autentico operettista della tradizione austriaca fino al 1975, anno in cui è morto, ha composto più di 2000 brani musicali e oltre 60 colonne sonore. Ricordiamo in particolare le operette: “Die lustigen Weiber von Wien”; “La danza della fortuna”; “Die Tanzgräfin”; “Eine Sommernacht”; “Al cavallino bianco”; “Der verlorene Walzer” e la “Parata di primavera”. Tra le canzoni: “Im Prater blühn wieder die Bäume”; “Du, du, du sollst der Kaiser meiner Seele sein.” ; “Die ganze Welt ist himmelblau”; “Wiener-Café Walzer” e “Adieu mein kleiner Gardeoffizier” . Indimenticabili infine le sue musiche per i film, come “Due cuori a tempo di valzer” ; “I cadetti di Vienna” e “Der Prinz von Arkadien”.
Foto, Robert Stolz