ESCLUSIVO. Sospensiva del Tar di Bologna: i sanitari non vaccinati potranno ancora esercitare

Il Tar di Bologna ha accolto l’istanza di fissazione del merito del ricorso promosso dall’avvocato Daniele Granara, ritenendo infondata l’opposizione delle Aziende USL resistenti: i sanitari non vaccinati contro il Covid potranno esercitare la professione senza alcuna limitazione, in attesa del giudizio di merito. La battaglia è appena cominciata, tuttavia il legale è pienamente soddisfatto. Avvocato cassazionista, amministrativista e costituzionalista, Daniele Granara è professore aggregato all’Università degli Studi di Genova e docente all’Università “Carlo Bo” di Urbino. Nelle scorse settimane è ricorso al Tar per difendere le ragioni dei sanitari non vaccinati e che non intendono vaccinarsi (il nostro servizio del 31 maggio: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/05/esclusivo-sanitari-non-vaccinati-il-professor-daniele-granara-ecco-perche-li-difendero-dinnanzi-al-tar/). “Il tribunale amministrativo sta riponendo notevole attenzione nei confronti della questione”, dichiara il docente. Fatta eccezione per il Tar di Brescia, “tutti gli altri hanno concesso la sospensiva. In ogni caso, se i sanitari bresciani verranno sospesi verrà presentato il ricorso d’urgenza. Il Tar di Venezia giudicherà direttamente nel merito il prossimo 2 novembre. Inoltre sto preparando ricorsi nel Friuli-Venezia Giulia, in Sicilia e in Sardegna. I termini scadranno il 31 luglio”. La tematica è estremamente delicata: qualora le Asl sospendessero l’intero personale non vaccinato, si rischierebbe la paralisi della sanità italiana. A confermarlo, infatti, è lo stesso professor Granara: “Confido nel senso di responsabilità delle Asl. Stando ai dati in mio possesso, oltre il 30% del personale non si è vaccinato, mentre un altro 30% si è sottoposto controvoglia all’inoculazione, per evitare contenziosi. Ad ogni modo, più della metà dei sanitari ha manifestato la propria contrarietà all’obbligo vaccinale”. Il numero di essi che ha presentato ricorso è elevato: “Personalmente ne sto difendendo oltre 4 mila. A Firenze e a Torino le adesioni al ricorso sono altissime”, prosegue l’avvocato. Per il docente si percepisce un clima di “grande amarezza e di forte dissenso. Chi si oppone a questo dissenso non ha ragioni obiettive e, comunque, appartiene a una fascia molto limitata”. Il professor Granara analizza il caso di Israele: “All’inizio tutti avevano espresso parole d’elogio nei confronti dell’intensissima campagna vaccinale israeliana. I numeri di oggi rivelano altro”. Sono infatti da poco emersi da Israele dati che dichiarano palesemente l’esposizione al Covid di persone vaccinate, ovvero il fatto che il vaccino non immunizza, non impedisce cioè la trasmissione del virus. Quindi, conclude il professore: “Si è trattato di un fallimento totale”.