Il 6 e il 7 agosto al termine di due settimane dense di studio e di prove, i brillanti talenti dell’Accademia Gustav Mahler sono pronti ad uscire allo scoperto ed esibirsi in una vera e propria maratona di musica da camera. L’appuntamento è nell’elegante sala di Palazzo Mercantile a Bolzano, venerdì alle 18.00 e alle 20.30, e sabato mattina alle 10.00 nella chiesa di San Giovanni in Villa, alle 11.00 di nuovo al Mercantile e alle 12.15 al Parco Toggenburg.
Ma non si tratta solamente di una maratona di musica da camera, no. Gli allievi dell’Accademia hanno studiato per giorni con musicisti professionisti e il musicologo Clive Brown per rispondere ad una domanda: che suono aveva la musica di Gustav Mahler e dei suoi contemporanei nella loro epoca?
Quasi un viaggio nel tempo dunque – nel tempo e nello spazio! Perché il repertorio interpretato sarà tutto incentrato sui grandi compositori cecoslovacchi che a cavallo tra l’Otto e il Novecento hanno reso grande la musica boema ritagliandosi un posto di spicco nel panorama europeo. Dal vecchio Bedřich Smetana ai più giovani Bohuslav Martinů e lo sfortunato Erwin Schulhoff, vittima dell’olocausto, passando per Leoš Janáček e Antonin Dvořák, a cui l’Accademia Mahler ha dedicato il concerto inaugurale del Bolzano Festival Bozen con l’epica Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo”.
Cinque figure di compositori accomunati dalle loro origini, e dalla ricerca di un linguaggio nazionale che affonda le radici nella tradizione popolare. Un’esigenza che nasce nella temperie romantica, con il recupero del folklore, che trova linfa nell’esasperato nazionalismo Ottocentesco ma che resta come eco nostalgico anche nel tardo Martinů, ormai estinte le glorie nazionalistiche nel grande rogo del nazifascismo.
Le danze, le melodie, i ritmi della musica popolare diventano materiale per la musica colta, non più eseguiti nelle strade su strumenti poveri e sgangherati ma nelle grandi e ricche sale da concerto d’Europa e nei salotti. Quel suono e quei timbri ricercheranno i musicisti dell’Accademia Gustav Mahler con l’aiuto del musicologo Clive Brown, docente e ricercatore presso università di altissimo livello come Oxford, Cambridge e Leeds.
Brown da tempo si dedica allo studio della prassi esecutiva storicamente informata, in particolare del periodo classico e romantico. Si apre per il pubblico e per i musicisti dunque una finestra sul passato, anche grazie all’utilizzo di strumenti storicamente accurati messi a disposizione dalla Fondazione Grand Hotel Dobbiaco con cui quest’anno l’Accademia ha stretto una partnership importantissima che permetterà agli allievi di trascorrere un periodo di studio a Dobbiaco e suonare sugli strumenti messi a disposizione dalla nuova Grandhotel Orchestra.
Tra i brani che sentiremo in questa maratona cameristica troviamo capolavori assoluti come il Quartetto per Archi n. 2 “Lettere intime” di Janáček, il Quartetto per archi n. 1 in mi minore “Dalla mia vita” di Smetana, il Quartetto per archi “Americano” op. 96 di Dvořák, il suo Quintetto per archi op. 77 e molti altri.
È possibile consultare il programma completo sul sito della Fondazione Busoni-Mahler (busoni-mahler.eu) e prenotare i propri posti direttamente alle casse del Teatro Comunale oppure al numero 0471 053800. Oppure è possibile prenotare online al sito www.ticket.bz.it e via mail a info@ticket.bz.it.
Per partecipare ai concerti è indispensabile avere con sé il Green Pass (è valido anche un tampone negativo non più vecchio di 48 ore). Non saranno ammessi spettatori che ne siano sprovvisti.
Foto, Mahler Orchestra, Palazzo Mercantile, Bolzano