Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, si deve finalmente pronunciare sulla situazione degli Uiguri e di altre nazionalità musulmane. Lo ha chiesto oggi l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) in vista delle Olimpiadi invernali in Cina, che inizieranno tra sei mesi. Con il suo silenzio sul genocidio del governo cinese contro l’etnia uigura, Thomas Bach non solo calpesta i valori della Carta Olimpica, ma ignora anche le opinioni di molti esperti delle Nazioni Unite. Il CIO è rappresentato come organizzazione alle Nazioni Unite ed è stato ripetutamente informato della situazione dai rappresentanti dei gruppi perseguitati in Cina. Restano sei mesi perché Thomas Bach affronti finalmente pubblicamente le atrocità commesse dal governo cinese.
A Bach è stata recentemente rivolta una domanda circa la detenzione degli Uiguri da un giornalista dell’agenzia di stampa Associated Press in una conferenza stampa durante le Olimpiadi estive di venerdì. Il portavoce del CIO Mark Adams è intervenuto e ha annunciato che Bach avrebbe risposto solo a domande sui giochi di Tokyo. Poco prima della fine delle gare, Bach aveva descritto i Giochi come un “simbolo di speranza e solidarietà globale”.
Se non vuole rendersi completamente ridicolo, Thomas Bach deve giocare a carte scoperte e condannare il genocidio in corso degli Uiguri. Ma finora non c’è alcuna indicazione che lo farà. Thomas Bach ha già premiato Xi Jinping con l’Ordine Olimpico otto anni fa e continua a lodare i preparativi per i Giochi Invernali in Cina. Gli sponsor dei giochi, tra cui il gruppo Allianz di Monaco, Coca-Cola, Visa e Airbnb, mantengono in gran parte il silenzio sui crimini nel Regno di Mezzo. A quanto pare sperano che le critiche dell’opinione pubblica non facciano troppo rumore. Ma Bach deve finalmente essere disposto a incontrare i parenti delle persone detenute nello Xinjiang.
Solo uno degli sponsor olimpici, la statunitense Intel Corporation, aveva dichiarato di essere d’accordo con il Dipartimento di Stato americano che i crimini nello Xinjiang/Turkestan orientale erano un genocidio. Nella regione, il governo cinese sta usando separazioni familiari, sterilizzazioni forzate, torture, detenzioni arbitrarie e lunghe pene detentive, distruzione di moschee e cimiteri, lavoro forzato e campi di rieducazione per assicurarsi che il numero di Uiguri che vive nel proprio paese diminuisca.
La leadership cinese non permetterà la realizzazione di liberi reportage ai Giochi di Pechino e dintorni e tenterà in tutti i modi di limitare la libertà di spostamento i giornalisti stranieri. Questo era già successo ai Giochi olimpici del 2008 senza che il CIO prendesse una posizione. Le Olimpiadi invernali stabiliranno nuovi standard nella negazione della libertà di stampa e affermazione del nazionalismo. L’esultanza dei media statali cinesi per le due cicliste cinesi vincitrici della medaglia d’oro che indossavano i distintivi con l’immagine di Mao Tse-tung alla cerimonia di premiazione del 3 agosto dice tutto sulla volontà del governo di insistere sulla separazione tra sport e politica solo quando si tratta dei propri crimini come il genocidio degli Uiguri.