C’è un limite a tutto. E, per gli associati del Codacons Reggio Calabria, questo limite è stato ampiamente superato. Gli avvocati Antonia Condemi (presidente dell’associazione reggina) e Denise Serena Albano hanno denunciato alla Procura i professori Matteo Bassetti, Roberto Burioni e Fabrizio Pregliasco, i quali, nelle ultime settimane, si sono distinti in una serie di dichiarazioni decisamente sopra le righe. Non c’è giorno, dall’inizio della pandemia, che un “televirologo” non dica la sua in tv, sulla carta stampata o sui social, relativamente all’emergenza sanitaria. Tuttavia un conto sono le opinioni (sempre legittime), un altro le affermazioni che -a detta degli avvocati- fomentano odio e discriminazione, tra i cittadini.
Avvocato Condemi, perché il Codacons Reggio Calabria ha deciso di denunciare penalmente i professori Bassetti, Burioni e Pregliasco?
“Numerosi nostri assistiti soffrivano il diktat: “Se non ti sottoponi al siero sperimentale (perché di farmaco sperimentale si tratta), pur in assenza dell’obbligo vaccinale, perdi le tue libertà e i tuoi diritti”. I tre medici si sono permessi di rilasciare dichiarazioni fortemente discriminatorie, di inaudita gravità. Il 5 luglio scorso, ad esempio, Bassetti ha affermato, all’Adnkronos: “…Poi arriveremo a quello zoccolo duro che l’unico modo che hai per convincerlo è arrivare a metodi coercitivi. E per coercitivi non intendo l’obbligo, ma arrivando al punto che senza vaccino certe cose non le fai più: al cinema non ci entri, allo stadio non ci entri, a scuola non ci entri ma ti faccio la Dad. Attenzione: nessuno toglie diritti a nessuno. Si tratterebbe semplicemente di usare il Green Pass, quindi non c’è solo la vaccinazione: c’è anche la pregressa infezione e c’è anche il tampone”. Il 23 luglio, invece, Burioni ha twittato: “Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci”. Secondo Pregliasco, infine, il Green Pass dovrà essere utilizzato per “impedire sempre più attività a chi non è vaccinato. Dall’andare a lavorare, a fare diverse altre cose, insomma. Bisogna introdurre elementi di difficoltà”. Mi dica se le sembrano discorsi degni di un Paese democratico! I nostri assistiti ci hanno chiesto di intervenire e, fra l’altro, ogni giorno riceviamo telefonate di concittadini desiderosi di unirsi alla denuncia”.
Quali reati sono loro ascrivibili?
Avvocato Condemi: “Questo è un compito che spetta alla magistratura. Noi abbiamo denunciato quelle che, a nostro avviso, sono palesi violazioni dei diritti costituzionalmente garantiti: si passa dall’accusa di diffondere notizie false ed esagerate che producono come unico effetto quello di turbare l’ordine pubblico a quello di propaganda, di istigazione a delinquere per motivi di razza e di religione e di incitamento all’odio tra classi sociali”.
Avvocato Albano, qualcuno potrebbe obiettare, però, che i tre hanno espresso solo delle opinioni. E il reato d’opinione non esiste…
“In realtà il reato d’opinione esiste laddove un medico occupa un ruolo istituzionale. Ci sono professionisti del CTS che, con le loro opinioni, hanno orientato le decisioni del Governo. Se la persona “X” occupa un incarico e presenzia in tv a qualsiasi ora del giorno e della notte, è normale che la collettività si affidi alle sue parole, le quali produrranno determinati effetti. Potremmo fare anche un altro paragone…”
Prego…
Avvocato Albano: “Quando il Presidente Draghi ha dichiarato: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente: non ti vaccini, ti ammali e muori. Oppure, fai morire: non ti vaccini, contagi, lui o lei muore” legittima i cittadini a divulgare questo concetto, che genera odio. Allo stesso modo il medico deve fare il medico. Perché abbiamo assistito sempre a un’informazione unilaterale? Perché dal dibattito pubblico sono stati esclusi anche altri medici, in possesso dei medesimi titoli e requisiti e portatori di tesi diverse in merito alle tematiche in questione? Ciò costituisce, a nostro avviso, l’elemento dirimente: non il reato in sé, ma il peso delle parole, che assumono rilevanza penale”.
I “televirologi” sono onnipresenti, perché evidentemente qualcuno li ospita. Quali sono le responsabilità dei media?
Avvocato Albano: “Fin dal primo lockdown la stampa ha avuto precise responsabilità, in quanto ci ha sottoposto quotidianamente a un martellamento mediatico senza precedenti, mai visto nella Storia. Fare giornalismo significa investigare. Noi riteniamo che l’uniformità di pensiero equivalga all’annientamento della funzione giornalistica, che deve tendere proprio all’investigazione. Purtroppo i media hanno dismesso il loro ruolo, per diventare invece un mero strumento del potere politico”.
I meno abbienti e/o coloro che non hanno mucose nasali particolarmente robuste sono di fatto obbligati a vaccinarsi, pena l’esclusione sociale o, addirittura, la sospensione dal lavoro. È a rischio persino il diritto allo studio. Qual è l’orientamento del Codacons Reggio Calabria, al riguardo?
Avvocato Albano: “Il Codacons Reggio Calabria tutela tutti coloro che esercitano la libertà di scelta. Il Green Pass, ad esempio, è un tentativo di mascherare un obbligo che non c’è. I cittadini devono sapere che esistono gli strumenti per tutelare i loro diritti”.
Fino a pochi mesi fa si diceva che, per contenere la diffusione della pandemia, fosse sufficiente igienizzarsi le mani, indossare la mascherina e osservare il distanziamento sociale. Invece ora si è giunti al Green Pass: chi ne è sprovvisto non può nemmeno consumare un caffè al chiuso, se non in piedi, al bancone. Qual è la logica di tutto ciò? Abbiamo già violato Costituzione e regolamenti UE?
Avvocato Albano: “Ravvisiamo violazioni marcate dei diritti costituzionali, tra cui quello alla salute: un trattamento sanitario può diventare obbligatorio solo in determinate circostanze, ben definite dal nostro ordinamento. Inoltre è stato violato l’articolo 3 della Costituzione, che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Infine rileviamo la violazione del Regolamento UE 953/2021. Nella prima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, al paragrafo 36 si leggeva: “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché́ non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché́ non hanno ancora avuto l’opportunità̀ di essere vaccinate”. Tale paragrafo è stato oggetto di una rettifica estremamente rilevante, in quanto corretto nel modo seguente: “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che hanno scelto di non essere vaccinate”. È gravissimo. È vero che il Regolamento fa riferimento agli spostamenti all’interno dell’UE, tuttavia bisogna rifarsi al principio generale e cioè non può essere limitato solo ai trasporti”.
Concretamente: quali tipi di pene possono essere comminate ai “televirologi”?
Avvocato Albano: “Non è di nostra competenza, ma spetta all’ufficio della Procura decidere circa la configurabilità dei reati da noi ipotizzati”.
Foto, Antonia Condemi e Denise Serena Albano