Nessun altro elemento del Bolzano Festival Bozen esprime così intensamente il suo motto programmatico – musica e giovani – come i concerti in residenza della Gustav Mahler Jugendorchester, creatura di Claudio Abbado che raccoglie fra le sue fila i migliori talenti d’Europa. Da più di tre decenni i giovani di questa orchestra sono l’espressione pura della gioia del fare musica. Il loro ritorno in sala, il 20 e il 23 agosto al Teatro Comunale di Bolzano, sarà all’insegna della qualità e dell’impegno: guidati d una leggenda vivente come Manfred Honeck, direttore della Pittsburgh Symphony Orchestra, avranno la possibilità di misurarsi con una delle voci più apprezzate della classica, il baritono tedesco Matthias Goerne.
Il programma del primo concerto, venerdì 20 agosto alle 20.30, sarà all’insegna di due giganti come Richard Wagner e Ludwig van Beethoven.
Accanto al poema sinfonico Idillio di Sigfrido, i Cinque Lieder di Mathilde Wesendonck per una voce femminile, proposti per questo appuntamento bolzanino, sono l’unico lavoro non operistico wagneriano ad essere tuttora regolarmente eseguito in pubblico.
Wagner compose i Lieder tra la fine del 1857 e la primavera del 1858 durante il suo esilio a Zurigo. Nonostante si tratti di composizioni molto brevi, sono una viva testimonianza del suo periodo più maturo: una sorta di opera progressiva. Wagner stesso definì due dei componimenti, Im Treibhaus e Träume, “studi” per Tristano e Isotta, e vi usò per la prima volta idee che sarebbero state poi sviluppate nello struggente dramma musicale sui due amanti.
L’orchestrazione realizzata dal compositore tedesco Hans Werner Henze e proposta al pubblico del Bolzano Festival Bozen, segue un percorso proprio che impreziosisce e a tratti prende distanza dal modello wagneriano.
La Quinta Sinfonia di Beethoven, secondo momento al centro del programma musicale, è il frutto di un lungo processo creativo che si protrasse dal 1804 al 1807. È un Beethoven titanico, quello della Quinta: il compositore vi introduce una nuova marcata monumentalità nella scrittura musicale, ma anche dei toni più asciutti e meno enfatici rispetto a composizioni precedenti, come l‘Eroica. La forma è essenziale, la coerenza interna rigorosa. I temi sono netti e concisi, come lo scarno inciso d’apertura, un motto di sole quattro note. Fra le pieghe dell’opera si respira continuamente un sapore tragico: lo confermano le fonti dell’epoca che descrivevano il compositore come stremato dalla violenza delle guerre napoleoniche. Beethoven scelse una strumentazione particolarmente ampia e adatta a presentare il materiale tematico ispirato a canti della Rivoluzione francese, di cui, fino a quel momento, era stato un appassionato sostenitore.
La Sinfonia n. 7 in La magg. Op. 92 di Ludwig van Beethoven e alcuni Lieder di Franz Schubert saranno invece i protagonisti del programma della GMJO per l’appuntamento di lunedì 23 agosto.
Tra le sue composizioni più amate, la Settima Sinfonia di Beethoven sembra conquistare un’idea di armonia, una nuova compiuta consapevolezza nei riguardi dell’universo, che si distanzia dagli impeti bellicosi della Quinta, apprezzati dal pubblico bolzanino nel concerto del 20 agosto. La prima esecuzione, a Vienna l’8 dicembre 1813, fu accolta con calore dal pubblico, ma con freddezza dalla critica dei tempi che considerò l’opera troppo «selvaggia, sfilacciata e caotica», soprattutto in relazione all’ultimo movimento: Finale. Allegro con brio.
I musicisti contemporanei dell’epoca misero invece in evidenza la componente estrosa dell’opera e la sua originalità, spinta ai limiti del lecito. Il tentativo di definizione più illustre è quello di Wagner che nella sua Opera d’arte dell’avvenire scrisse: “Questa sinfonia è l’apoteosi della danza in sé stessa…Melodia e armonia si mescolano nei passi nervosi del ritmo come veri esseri umani che, ora con membra erculee e flessibili, ora con dolce ed elastica docilità, ci danzano, quasi sotto gli occhi, una ridda svelta e voluttuosa, una ridda per la quale la melodia immortale risuona qua e là, ora ardita, ora severa, ora abbandonata, ora sensuale, ora urlante di gioia, fino al momento in cui, in un supremo gorgo di piacere, un bacio di gioia suggella l’abbraccio finale”.
Il concerto sarà impreziosito da alcuni Lieder di Franz Schubert (1797-1828), uno dei più significativi compositori di questo particolare genere musicale, trascritti per orchestra.
Per partecipare ai concerti è indispensabile avere con sé il green pass o un test negativo non più vecchio di 48 ore (dalle 18.00 alle 20.00 sarà possibile effettuare gratuitamente il test presso il teatro nel giorno del concerto). Non saranno ammessi spettatori che ne siano sprovvisti.
Vista l’attuale situazione i posti sono limitati. Sia per i concerti a ingresso libero che per quelli a pagamento è necessaria la prenotazione direttamente alle casse del Teatro Comunale oppure al numero 0471 053800. Oppure è possibile prenotare online al sito www.ticket.bz.it e via mail a info@ticket.bz.it
I biglietti possono essere acquistati presso le casse del Teatro Comunale in piazza Verdi 40, Bolzano
Martedì – venerdì > ore 11.00 – 14.00 e ore 17.00 – 19.00
Sabato > ore 11.00 – 14.00
T +39 0471 053800
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Foto, Manfred Honeck/c-Felix Broede