Con la mostra ‘Christoph Mayr Fingerle, Architekt’ ar/ge kunst volge lo sguardo all’opera dell’architetto bolzanino, co-fondatore della galleria. Il modo di vivere l’architettura di Christoph Mayr Fingerle (1951 – 2020) lo ha sempre portato a superare i confini, già di suo poco definiti, della professione. La sua aspettativa verso la figura dell’ architetto – e così anche verso sé stesso – si è sempre orientato all’ideale dell’intellettuale universale. Consapevole del territorio e del periodo storico ha segnato fortemente la scena culturale architettonica del Sudtirolo negli ultimi quarant’anni con il suo lavoro come architetto, mediatore culturale, curatore, editore e personalità pubblica.
Evitando intenzionalmente ogni pretesa monografica, la mostra si dedica al metodo di lavoro e all’approccio al progetto, non solo architettonico, di Christoph Mayr Fingerle. Lo studio quasi ossessivo di qualsiasi circostanza attraverso l’utilizzo di schizzi, testi, modelli e campioni di materiale e colore, è stato per lui fondamentale, più della ricerca di un linguaggio formale o addirittura di uno stile.
Lo spazio della galleria, progettato da Christoph Mayr Fingerle nel 1985, diventa parte integrante della mostra. La grande vetrina accetta l’identità commerciale e storica di via Museo, ma dimostra nello stesso momento il suo carattere specifico. A 35 anni dalla sua realizzazione il concetto di ‘nobilitazione del grezzo’ – in parte riconducibile ai limiti economici – continua a permette agli spazi della galleria di staccarsi dal suo contesto consumistico.
L’allestimento delle pareti evoca, tramite una ricostruzione frammentata, un’ambientazione tra realtà e ideale, creata intenzionalmente da Christoph Mayr Fingerle e nella quale ha voluto collocare i suoi lavori e se stesso. Episodi estrapolati dalla vita dell’architetto accennano al suo approccio lavorativo e descrivono un contesto creativo, che si pone continuamente in una situazione di dubbio. Per Christoph Mayr Fingerle il fallimento – progetti non realizzati, concorsi persi, rapporti difficili con i committenti – rappresentava un aspetto intrinseco al mestiere dell’architetto con il quale confrontarsi.
Nello spazio espositivo sono posizionati quattro progetti non realizzati dell’architetto, due edifici e due libri. Illustrati con oggetti che fermano ciascun progetto in un momento diverso della sua fase progettuale, dimostrano il metodo lavorativo dello studio Mayr Fingerle. I progetti esposti sono legati tra loro da un approfondito confronto con il rispettivo territorio e la volontà di esporsi a una discussione pubblica.
Espressione del modo di intendere l’architettura come disciplina sociale non solo nel senso edificatorio è stato per Christoph Mayr Fingerle il suo ‘immischiarsi’: numerosi sono gli eventi organizzati per la discussione collettiva di temi come lo sviluppo della città e i volantini disegnati per queste circostanze. Frammenti di testo delle riflessioni urbanistiche, sociali e compositive vogliono coinvolgere i visitatori in un discorso critico.
La mostra curata da Quirin Prünster e Veronika Mayr sarà inaugurata il 27 agosto alle 17 e durerà dal 27.08.2021 al 13.11.2021. Alle ore 17, 18, 19 e 20 sono previste visite guidate alla mostra per gruppi di massimo 10 persone.