Il progetto “Sogni e vai” continua

Si avvia alla conclusione la fase pilota, durata 3 anni, del progetto “Sogni e vai” che vede coinvolte la Croce Bianca e la Caritas diocesana di Bolzano-Bressanone, e visti i buoni risultati raggiunti, la collaborazione continua. A rendere unico questo progetto è soprattutto la sinergia fra i paramedici e volontari della Croce Bianca, e il personale e i volontari del servizio Hospice della Caritas, che permette l’unione di diverse competenze: la professionalità legata al trasporto in ambulanza e l’empatia necessaria per accompagnare la difficile fase vissuta dai passeggeri e dai loro familiari. In questi 3 anni, “Sogni e vai” ha esaudito 116 desideri percorrendo un totale di 36.866 chilometri.

“L’ambulanza di Sogni e vai ha fornito un servizio prezioso, soprattutto in questa difficile fase legata alla pandemia”, sottolinea il direttore della Caritas Paolo Valente insieme al direttore della Croce Bianca Ivo Bonamico. “Ha permesso alle persone di riunirsi e ha esaudito i loro ultimi desideri, dando spazio a gesti di grande umanità anche in un momento che richiedeva estrema cautela per via dell’elevato rischio di infezione”.

“Sogni e vai” ha compiuto il suo primo viaggio il 1° gennaio 2017. “Entrambe le organizzazioni, la Croce Bianca e la Caritas, lavorano da anni con i malati gravi: il servizio Hospice di Caritas accompagna le persone e i loro familiari durante il fine vita; la Croce Bianca effettua frequenti trasferimenti di pazienti che non possono muoversi in altra maniera. Da qui è nata l’idea di unire le professionalità e l’esperienza accumulata per poter offrire qualcosa in più a questo target di persone” spiega Agnes Innerhofer, responsabile del servizio Hospice della Caritas. Si è preso poi spunto da progetti simili già realizzati in Germania.

“La fase pilota di 3 anni, prevista per questo progetto, si è ora conclusa con il successo di questa cooperazione. ‘Sogni e vai’ è diventato parte dell’offerta sociale dell’Alto Adige, e per quanti lo utilizzano non è più pensabile rinunciarvi. Continueremo quindi a portarlo avanti adesso come servizio, anche provando ad espanderlo un po’. Inizialmente erano possibili solo viaggi della durata complessiva di una giornata, ma adesso sono possibili, in casi giustificati, anche itinerari più lunghi”, dice Priska Gasser, membro del consiglio di amministrazione della Croce Bianca. Quest’anno, l’equipaggio di ‘Sogni e vai’ ha portato persone gravemente malate a Palermo, in Toscana e persino in Romania (3.230 chilometri). E ora fa parte del gruppo anche una simpatica mascotte: un leone di pezza. “Rappresenta il coraggio, la forza e la volontà che tutti i nostri passeggeri portano in viaggio con sé. Dopo tutto, affrontare un destino difficile richiede una grande dose di energia”, dice Gasser.

“La nostra squadra di ‘Sogni e vai’, quest’anno, ha già esaudito 23 importanti desideri”, racconta Anita Tscholl, responsabile del progetto per il servizio Hospice di Caritas. “L’età dei passeggeri spazia dai 3 ai 103 anni. Tutto questo, poi, sarebbe impensabile senza i volontari coinvolti, che dedicano tempo e passione alla realizzazione di questi viaggi molto speciali”. Sono circa 40 i volontari, sia della Croce Bianca che del servizio Hospice, che hanno ricevuto una formazione specifica per questo compito. “Senza il loro impegno, ‘Sogni e vai’ non potrebbe muoversi di un metro” ribadisce Markus Trocker, responsabile del progetto per la Croce Bianca: “Caritas e Croce Bianca possono fornire per così dire, l’hardware, il veicolo; ma il software sono i volontari, che costituiscono l’anima di tutto il progetto”.

I viaggi dei desideri di ‘Sogni e vai’ sono gratuiti e si rivolgono ai malati gravi e ai rispettivi familiari. Il progetto viene finanziato grazie ai fondi delle due organizzazioni e dalle donazioni. “Vorremmo rivolgere un grosso ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto il progetto ‘Sogni e vai’ e che continuano a farlo, perché tutti contribuiscono a realizzare questi preziosi desideri”, hanno ringraziato il direttore della Caritas Paolo Valente e il direttore della Croce Bianca Ivo Bonamico.

Foto, Paolo Valente, Agnes Innerhofer, Markus Trocker, Anita Tscholl, Priska Gasser e Ivo Bonamico