“Viaggio a Spoon River” si conclude con “Le nozioni importanti”

Da martedì 9 a sabato 13 novembre va in scena l’appuntamento conclusivo di “Viaggio a Spoon River”, progetto nato da una collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara e TrentoSpettacoli. Partendo dai 244 epitaffi poetici tratti dal capolavoro letterario di Edgar Lee Masters, “Antologia di Spoon River”, l’autrice e drammaturga trentina Angela Dematté ha scritto cinque monologhi tratti dall’Antologia, interpretati da un attore per un singolo spettatore, proposti all’interno della cornice dello Spazio archeologico sotterraneo del Sas.

Dopo aver esordito sul palco con “Le cose false”, e aver proseguito con “Senza macchia, senza cuore”, “Non ci vede nessuno quaggiú” e “La cosa sbagliata più grande che ho fatto” il viaggio a Spoon River si conclude con la quinta e ultima tappa: “Le nozioni importanti”, monologo diretto da Stefano Cordella (assistente alla drammaturgia Gianluca Madaschi) e che vedrà in scena l’attore Francesco Errico. Lo spettacolo andrà in replica per cinque giornate consecutive (dal 9 al 13 novembre) con cinque recite al giorno (ore 17.30, ore 18.30, ore 19.30, ore 20.30, ore 21.30).

È già difficile liberarsi dai sensi di colpa in vita, può diventare una tortura dopo la morte. È il caso del protagonista di questo quinto e ultimo capitolo di ‘Viaggio a Spoon River’: un uomo dalla discutibile condotta che si ritrova da solo, come tutte le anime di Spoon River, a ripensare alla propria vita. Una scelta sbagliata può diventare un’ossessione che lacera l’anima. Ma cos’è l’anima? Tra tutte ‘le nozioni importanti’ che ha appreso, nessuna che gli abbia mai parlato dell’anima.

«Immaginare un incontro con uno spettatore solo – spiega il regista milanese Stefano Cordella, che firma l’allestimento di questo quinto episodio della serie ‘Viaggio a Spoon River’ – mi ha fatto pensare a quanto delicato e insidioso sia il concetto di perdono quando esso stesso mette in moto un sentimento di compassione. Come ci poniamo davanti a qualcuno che ha compiuto un atto condannabile dal nostro sistema di valori? E se accadesse a noi di essere al suo posto?»

La drammaturgia di tutto il progetto è affidata ad Angela Dematté, che ha avuto il compito di scegliere cinque tra i 244 epitaffi dell’Antologia di Spoon River, e tradurli in altrettante drammaturgie teatrali, tenendo però conto della particolare modalità di fruizione “uno a uno”: «Quel che può fare un’autrice in un processo teatrale di incontro uno a uno tra attore/attrice e spettatore/spettatrice è tentare di innescare con le parole un processo rituale personale, che affida poi ad altri due cerimonieri, la regista e l’attore. Processo rituale e non religioso – spiega Dematté -, perché una “religio” non c’è, forse c’è stata molti secoli fa, in questo luogo sotterraneo romano-tridentino. Ma non c’è nemmeno a Spoon River, a ben vedere. Ho dunque costruito, credo in modo lecito, un processo misterico e non logico: il personaggio di questo aldilà sa tutto ma allo stesso tempo non sa, ed è condannato a ricordare quel che gli è accaduto e a dolersene e stupirsene ogni volta, di nuovo. Esattamente come per Dante davanti ai dannati o come ci accade nei sogni, è chi guarda e chi sogna che è chiamato a decidere dov’è il germe della colpa e dove quello dell’innocenza».

Il progetto è sostenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, dal Comune di Trento, dalla Provincia autonoma di Trento e dal Centro Servizi Culturali S. Chiara.

Il regista – Stefano Cordella (Desio, 1985)

Dopo la laurea in Psicologia, nel 2009 si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Nel 2014 debutta alla regia con ‘Va Tutto Bene’. Cura ideazione e regia di ‘Vanja’ da Anton Cechov (Premio Giovani Realtà del Teatro 2015). Nel dicembre 2015 vince il Festival di Regia Teatrale Fantasio da cui nasce lo spettacolo ‘Lo Soffia il Cielo. Un atto d’amore’, produzione TrentoSpettacoli, poi finalista al Premio In-Box 2018. Per la compagnia Oyes dirige ‘Io Non Sono un Gabbiano’ (2017), ‘Schianto’ (2018), ‘Mai Generation’ (2019), ‘Vivere è un’altra cosa’ (2020), ‘Oblomov Show'(2021). Collabora con TrentoSpettacoli al progetto ‘Giudizi Universali/Teatro-Giornale’ dirigendo uno dei 4 quadri dello spettacolo, oltre a ‘H Il Campione del Mondo’ (2019). Con Oyes vince il premio Hystrio 2018 come migliore compagnia emergente italiana. Nel 2021 per TrentoSpettacoli dirige ‘Decameron. Una storia vera’, nuova co-produzione TrentoSpettacoli/MTM e uno dei cinque monologhi del progetto ‘Viaggio a Spoon River’.

L’attore – Francesco Errico (Milano, 1989)

Diplomato alla scuola Quelli di Grock di Milano, si forma poi con Claudio Orlandini, Danio Manfredini, Cesare Ronconi, Roberto Rustioni, Luca Micheletti, Massimiliano Civica, Serena Sinigaglia. Nel 2013 è finalista al premio Gino Cervi e al Premio Hystrio alla Vocazione. Lavora come attore per diverse realtà come TrentoSpettacoli, I Guitti, MTM Manifatture Teatrali Milanesi, Comteatro, Elsinor, Ravenna Festival, Pacta dei Teatri. Vince, come attore, il Festival Fantasio 2015 con “Lo soffia il cielo”, per la regia di Stefano Cordella. È direttore artistico della compagnia PuntoTeatroStudio dal 2014 al 2019, dove vince nel 2014 il bando comunale milanese “Villa Viva!” per la gestione degli spazi di Villa Litta di Milano.

Informazioni

Biglietti in vendita al costo di 15 euro (con riduzione a 8 euro per gli Under 26), acquistabili presso la biglietteria del Teatro Auditorium (lun-sab, 10-13, 15-19). Biglietti disponibili anche online su www.primiallaprima.it (con l’aggiunta di 1,50 euro di prevendita), solamente per la tariffa intera.

Si ricorda che dal 6 agosto 2021 per accedere agli eventi del Centro S. Chiara è necessario esibire il Green Pass, come previsto dal Decreto-Legge 23 luglio 2021 n. 105.

In caso di indisponibilità della Certificazione verde oppure a rendere noti i propri dati personali (seppur in possesso di Green Pass), non sarà possibile accedere all’evento.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.centrosantachiara.it

Foto, Francesco Errico