Merano. Palazzo Mamming diventa per una notte teatro danza

Il palazzo barocco dei baroni Mamming è da più di 30 anni la sede delle collezioni del Museo Civico di Merano, un vero e proprio viaggio nella memoria – non solo sudtirolese – che accoglie lo spettatore tra reperti preistorici, curiosità esotiche, arte contemporanea e molto altro.
Queste stanze diventeranno per una notte il palcoscenico per il teatro danza altoatesino con “Memory Rooms”, il progetto site-specific del festival Alps Move, organizzato dal Collettivo Danza Alto Adige. Il 18 ottobre alle ore 18:00 e alle ore 20:00, quattro tra coreografi e danzatori altoatesini occuperanno ognuno una stanza del museo confrontandosi con la sua architettura e la sua funzione simbolica.
Il progetto coordinato dalla coreografa meranese Martina Marini è solo uno degli episodi di Alps Move, il festival dedicato agli operatori della danza sudtirolese residenti in provincia e all’estero, che quest’anno presenta tre performance site-specific e una propria produzione dal titolo RADIX che andrà ancora in scena a Bolzano, Bressanone e Silandro rispettivamente il 20, 21 e 22 ottobre, un grande lavoro collettivo che vede sul palco sette danzatori di diverse età e provenienza.
Al Mamming invece gli spettatori assisteranno a 4 assoli – o quasi. “Memoria” vede il ritorno di un ospite di origini meranesi, Francesca Ziviani, danzatrice e coreografa da tempo attiva soprattutto in Francia. In scena anche la musicista Irma-Maria Troy, che con le sue musiche dialoga con il corpo danzante.
Un altro ritorno è anche quello di Anastasia Kostner, interprete di un assolo di Martina Marini dal titolo “Kalliope und die anderen”, che si svolge nella Stanza delle Muse. Gli affreschi della volta diventano il punto di partenza per una performance della danzatrice. Kostner, di origini gardenesi, da tempo collabora con Marini e la sua compagnia Fucinadanza ma da anni è residente e attiva professionalmente in Olanda come danzatrice e coreografa.
Partecipa nuovamente con la sua performance “Studio sulla resistenza al cambiamento nella specie Homo Sapiens Sapiens” anche Tania Ottavi, danzatrice meranese formatasi tra Milano e Düsseldorf e residente nella sua città natale. La sua performance mette in luce con ironia e acume la resistenza al cambiamento.
Un’altra ospite meranese è Sabine Raffeiner, coreografa, danzatrice ed insegnante attiva da oltre 36 anni in Alto Adige, che presenta un pezzo danzato dal ballerino francese Hugo Olagnon, dal titolo “Transparent Room”. Nel corso della sua carriera Raffeiner ha coreografato oltre cento produzioni andate in scena in Alto Adige e all’estero. Nel 2016 ha vinto il Premio Fersen alla regia per il pezzo “Ho dei bei piedi”.
Il programma del festival è consultabile su alpsmove.it. Si consiglia di riservare i biglietti tramite il sito.

Foto. Transparent Room@ColettivoDanzaAltoAdige