Bolzano. Polo Bibliotecario? Le risorse andrebbero gestite diversamente

Mauro Baldessari

Tra crisi ed inflazione leggere d’un opera “faraonica”, ovvero del fururo polo ex Istituto Magistrale Pascoli, con relativo rincaro sui lavori del 30/40% porta questo sindacato a proporre una diversa gestione delle risorse, che per aiuti a famiglie ed imprese o per i rinnovi contrattuali risultano sempre molto risicate. “Il complesso Pascoli avrebbe potuto diventare una scuola di rotazione, sarebbe bastato un restaruro. Certo dopo anni d’incuria la struttura, che è pure storca, si presenta fatiscente” ammette il segretario regionale Uil Scuola Marco Pugliese. Fa eco il subcommisario Mauro Baldessari: ” Viviamo un momento di difficoltà tra energia, carovita ed inflazione. Le risorse pubbliche, in questo caso, sono investite in un progetto ambizioso ma ormai fuori tempo. Come Uil ci troviamo spesso  a fare i conti con situazioni di ronnovo contrattuale complesso, forse sarebbe il caso d’investire in primo luogo nei settori lavorativi”. La proposta della Uil è chiara: “Le risorse in questo momento andrebbero utilizzate per dare incentivi alle famiglie di lavoratori, che in estate hanno problemi di gestione. Questo non allungando senza criterio la scuola dell’Infanzia, ma proprio dando la possibilità di partecipare alle attività già esistenti con sconti” chiosa Baldessari. La Uil ha studiato anche l’ipotesi d’asilo nido gratuito, come spiega Marco Pugliese: ” Facendo due conti i nidi si potrebbero statalizzare e rendere gratuiti (o se preferite gestiti in tre fasce di reddito, con tetto di massimo 100 euro mensili ad esempio, lo stato incasserebbe, stima al ribasso pensate, 1 miliardo d’ Euro all’anno). Il settore scuola (dall’ Infanzia all’Università) costa circa 48 miliardi d’ Euro all’anno e con un avanzo primario annuo (tolto il miliardo di rette agevolate) di 50 miliardi (quelli bloccati dai parametri Ue, tanto per intenderci, bisogna iniziare a cambiare qualche narrazione) lo Stato potrebbe cavarsela con circa 4 miliardi annui, portando il totale spesa a circa 52 miliardi (che è pure poco, se ragioniamo). Arrivando a spendere 60 miliardi annui (su 97 di spesa dello Stato circa, dati Mef) in Istruzione (dal nido agevolato e gratuito per genitori che lavorano) s’investirà con profitto umano. Non per nulla la Uil si batte per un capitalismo progressista volto ad abbattere il patto di stabilità”.

Foto, Marco Pugliese