Energia. CNA: “Per lo sviluppo delle CER occorre garantire un quadro di sostegno chiaro”

La CNA guarda con interesse allo sviluppo delle Comunità energetiche e attende l’imminente uscita del decreto di incentivazione. Tuttavia tra le principali novità, la Confederazione dell’artigianato e delle piccole e medie imprese rileva che l’obiettivo di 5GW entro il 2027 è poco ambizioso, il riferimento a comuni fino a 5mila residenti per accedere al beneficio in conto capitale limita la platea e la copertura finanziaria delle agevolazioni ancora una volta sarà a carico delle bollette di cittadini e imprese con una conseguente iniqua distribuzione che penalizza le piccole imprese.
Tra le novità introdotte, la nuova definizione delle tariffe premio sull’energia condivisa. Non più un valore fisso bensì una tariffa contenente una quota fissa ed una quota variabile connessa all’andamento del prezzo zonale dell’energia, con valori distinti per scaglioni di potenza; il valore massimo, nel migliore dei casi, ammonterebbe a 120€/MWh per impianti fino a 200kW, mentre l’incentivo sarà più basso sia al crescere della potenza sia in funzione del prezzo zonale. Tale nuova modalità potrebbe rendere più complesse le valutazioni iniziali sulla fattibilità della CER e sull’effettivo ritorno degli investimenti, tenuto conto che nella gran parte dei casi l’equilibrio costi/benefici di queste iniziative non ha margini particolarmente ampi. “Le PMI – commenta il presidente regionale Claudio Corrarati – possono giocare un ruolo decisivo nella partita dello sviluppo delle CER – comunità energetiche rinnovabili. A tal fine sarà fondamentale garantire un quadro di sostegno chiaro ed effettivamente in grado di sostenere le iniziative di investimento delle imprese. Solo in questo modo si potrà incentivare la transizione energetica”. Corrarati pone l’accento anche sulla sostenibilità finanziaria del provvedimento nel tempo: “Non si devono commettere gli errori del passato. Quanto accaduto con il Superbonus deve lasciarci un insegnamento, ovvero adottare solo quelle misure e quei provvedimenti che possano essere gestibili dal punto economico nel tempo”. CNA ribadisce che l’impegno assunto a livello nazionale e locale per lo sviluppo delle CER sia accompagnato da misure che possano coinvolgere nel percorso di decarbonizzazione circa 200mila PMI potenzialmente interessate ad installare piccoli impianti fotovoltaici di autoproduzione sui tetti dei loro capannoni.

Foto, Claudio Corrarati, presidente CNA Trentino Alto Adige