Nuova direzione artistica per il Südtirol Jazzfestival Alto Adige

Sul sito del Südtirol Jazzfestival scorre il conto alla rovescia: mancano poco meno di 120 giorni all’inizio della 41ª edizione, il 30 giugno 2023. Il festival continuerà a presentare jazz giovane e contemporaneo. Una novità, invece, è quella della direzione del festival, che ha preso il via a dicembre.
L’edizione “Europa“, che lo scorso anno ha segnato l’anniversario dei 40 anni, è stata caratterizzata sia da un addio e che da un nuovo inizio. Klaus Widmann, che ha avuto un ruolo decisivo nel forgiare il festival come presidente e direttore artistico per 18 anni, ha annunciato la sua uscita di scena. È stato un momento sorprendente quando la sua voce echeggiava dagli altoparlanti durante l’inaugurazione e annunciava che era giunto il momento di consegnare il festival alla prossima generazione. Klaus Widmann era ammalato di Covid e non aveva potuto essere presente all’inaugurazione. Nei suoi saluti, l’assessore provinciale Philipp Achammer ha osservato: “Il Jazzfestival Alto Adige senza Klaus! È difficile da immaginare”. Non così per Widmann stesso, che consegna il festival ai suoi storici collaboratori Stefan Festini Cucco, Max von Pretz e Roberto Tubaro. In futuro saranno loro tre ad occuparsi della direzione artistica e della gestione del festival.
La presidenza va a Stefan Festini Cucco. Nato a Bolzano, si è immerso nel mondo della musica fin da piccolo, suonando il violino e frequentando poi il conservatorio. Festini, antropologo di professione, ha trascorso molti anni all’estero, studiando e lavorando in vari paesi dell’Europa, dell’Africa e dell’America Latina. Oltre al Natale, racconta, il Festival Jazz è sempre stato un punto fermo che lo riportava in Alto Adige ogni anno. Nel 2005 ha iniziato a collaborare con il festival, nel 2009 è entrato a far parte del direttivo e negli ultimi cinque anni ne è stato vicepresidente.
Roberto Tubaro è musicista e un creativo a 360 gradi. È attivo in diverse formazioni musicali, di recente è stato il direttore musicale della produzione “Great Gatsby” al Tiroler Landestheater. Nel 2020 ha assunto la gestione del Waag Café di Bolzano e lo ha trasformato in un accogliente locale di tendenza. Da molti anni gli vengono affidati vari compiti organizzativi del festival. È anche responsabile dell’aspetto estetico.
Max von Pretz ha iniziato come stagista al festival jazz nel 2013 e dal 2015 ne è amministratore. Come Festini e Tubaro, da giovanissimo si è avvicinato alla musica, suonando il pianoforte e tenendo concerti in tutta la provincia. Uno stage nell’ambito dei suoi studi universitari lo aveva portato al festival. Widmann ha subito riconosciuto il suo talento organizzativo e la sua sensibilità per la musica e dopo poco tempo gli ha affidato la produzione del festival.
“Sono molto contento del nuovo incarico e di poter esplorare ancora più a fondo il mondo del jazz”, afferma il nuovo presidente Stefan Festini Cucco: “Roberto, Max ed io siamo un gruppo coeso e appassionato dello sviluppo e della realizzazione di nuove idee. Penso che insieme riusciremo a valorizzare ciò che Klaus è riuscito a costruire e a svilupparne qualcosa di nuovo”.
Come trio, Festini, Tubaro e von Pretz realizzano il programma del festival e lanciano nuovi progetti. Il trio è unito dall’entusiasmo per il jazz contemporaneo e da molti anni di lavoro insieme nell’ambito del festival. Grazie alla loro partecipazione ad eventi jazzistici e conferenze in tutta Europa, sono alla continua scoperta di gruppi nuovi e progetti interessanti, che poi presentano in tutta la provincia.
Il Jazzfestival Alto Adige è noto soprattutto per il suo coraggio curatoriale e la sua poliedricità. Al centro della programmazione ci sono progetti che si discostano dal mainstream. Un’altra caratteristica sono i luoghi particolari in cui si tengono i concerti. Il festival si svolge in tutto l’Alto Adige: dalle piazze dei paesi ai capannoni industriali, da vigneti fino alle baite di montagna. Nel 2023, il festival si svolgerà dal 30 giugno al 9 luglio.

Foto, il nuovo team del festival/© Günther Pichler