“La politica deve coinvolgere l’economia!”

Ogni anno, a fine agosto, l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige invita a partecipare al suo evento per l’economia altoatesina: quest’anno la “Serata Unione per l’economia“ si è tenuta questa sera presso il H1 Event Space della Fiera di Bolzano L’incontro tra imprenditrici e imprenditori del commercio, della gastronomia e dei servizi si è svolto all’insegna del motto “Più rete, più successo”.

Nel suo intervento introduttivo il presidente dell‘Unione Philipp Moser ha indirizzato soprattutto 3 messaggi alla politica:

  1. Il ruolo dell’economia:

“Per l’economia, la politica deve avere la dovuta considerazione. Auspichiamo una migliore collaborazione a vantaggio di tutti i partecipanti. Ciò comprende un (tempestivo) coinvolgimento relativamente ai temi importanti per l’economia (p.es. sostenibilità, elaborazione piano per il clima)”, spiega Moser.

  1. Regole chiare:

Dalla politica, l’economia si attende regole chiare e semplici, in grado di garantire alle aziende la certezza del diritto e della programmazione economica. A questo proposito ci attendiamo anche abbattimento della burocrazia, digitalizzazione e semplificazioni. In ultima analisi si tratta di garantire un’equa concorrenza e regole uguali per tutti – che siano aziende di piccole o grandi dimensioni”, ribadisce il presidente dell’Unione.

  1. Paesi e città:

I nostri centri urbani, paesi e città, così vivaci e attrattivi, sono parte fondamentale dell’esperienza dell’Alto Adige allo stesso modo dei paesaggi o dei prodotti di alta qualità. Di conseguenza, questo aspetto va integrato nella promozione della destinazione. Le Associazioni turistiche locali, in questo senso, devono assumere compiti legati allo sviluppo urbano che vadano a vantaggio di tutti – ospiti e residenti. Va anche ripensato il nome “Associazione turistica”, sintetizza Moser.

I riflettori dell’evento erano puntati sulla tavola rotonda alla quale hanno preso parte il presidente Moser e il vicepresidente Sandro Pellegrini insieme al presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher e all’assessore provinciale al commercio e ai servizi, Philipp Achammer. Al centro della discussione hanno trovato spazio i temi di maggiore attualità che stanno maggiormente a cuore e che accompagnano le attività dell’associazione: commercio di vicinato e circuiti locali, mobilità e accessibilità ai centri urbani, carenza di personale nonché imprenditorialità e ricambio generazionale.

Commercio di vicinato e circuiti economici locali

  • Rispetto alle regioni limitrofe, l’Alto Adige dispone ancora oggi di un commercio di vicinato ancora in gran parte intatto.
  • Esso permette di acquistare i prodotti primari in paesi e quartieri, crea posti di lavoro e garantisce la qualità della vita nei nostri centri urbani vitali.
  • Bisogna quindi continuare a sostenere e rafforzare questa struttura con i più diversi interventi. Il mantenimento ovvero l’apertura del primo esercizio del commercio di vicinato deve essere ulteriormente incentivato e i relativi criteri vanno ampliati.
  • La popolazione locale deve essere sensibilizzata a favore degli acquisti in loco.
  • Regionalità e circuiti economici locali creano un forte tessuto economico, creano benessere e qualità della vita e assicurano posti di lavoro sul territorio – con l’obiettivo di trattenere potere d’acquisto e creazione di valore aggiunto in regione.
  • Attività di servizi: in Alto Adige è ormai disponibile una vastissima gamma di servizi professionali e per questo motivo dovrebbero rafforzati gli incarichi affidati a livello locale a vantaggio dei circuiti economici locali e del rafforzamento delle aziende locali. Con tutta la loro varietà e la loro crescita, le attività di servizi rimangono anche oggi il settore più dinamico dell’Alto Adige.

Mobilità e raggiungibilità dei centri urbani

  • I centri urbani dell’Alto Adige devono essere accessibili e raggiungibili con tutte le forme di mobilità (soprattutto ecologica e pubblica).
  • Per riuscirci servono le relative condizioni di ordine generale come una sufficiente offerta di parcheggi (anche per biciclette) e una loro gestione più ospitale nei confronti di consumatori e visitatori.
  • La buona raggiungibilità è un fattore concorrenziale decisivo tra i comuni e influenza l’attrattività e la forza di attrazione di un centro urbano.
  • Bisogna incentivare e implementare progetti di mobilità delicata a livello urbano, sia per le persone che per le merci (soluzioni smart city).
  • Il commercio all’ingrosso, col suo ruolo di contatto tra produttori e commercio al dettaglio, gioca un fondamentale ruolo economico. Nel dibattito pubblico, l’importanza del commercio all’ingrosso e il risultato economico che esso realizza viene spesso dimenticato o sottovalutato. Il commercio al dettaglio necessita in primo luogo di collegamenti viari moderni ed efficienti.

Carenza di personale

  • Non esiste una soluzione unica, ma un insieme di provvedimenti e strumenti in grado di migliorare la situazione.
  • Serve l’impegno di tutti i soggetti coinvolti. Anche le aziende stesse devono farsi coinvolgere direttamente, promuovendo non più solo i propri prodotti e servizi, ma anche la propria immagine aziendale attrattiva verso potenziali collaboratori.
  • Commercio e servizi offrono professioni molto varie e ricche di vantaggi e benefit, a partire da quelli previsti dal contratto collettivo nazionale, alla conciliazione tra lavoro e famiglia, al tempo parziale e alla flessibilità, a tutti i servizi offerti dall’Ente bilaterale EBK, senza dimenticare le prestazioni di welfare e gli elementi di integrazione salariale in grado di unire vantaggi per i collaboratori e costi ridotti per le aziende.
  • Soprattutto commercio e gastronomia offrono buone possibilità di conciliazione tra lavoro e famiglia e flessibilità oraria nel lavoro quotidiano. Sono disponibili moltissimi posti di lavoro a tempo parziale: nel commercio quasi un terzo di tutti gli occupati lavorano a tempo parziale (l’83 percento di essi sono donne).
  • Questi settori offrono inoltre possibilità di rientro professionale e opportunità per chi arriva da altri settori.
  • I giovani dovrebbero poter accedere ai lavori estivi a partire dal 14° anno di età. Attualmente, in Italia, ciò è possibile solo a partire dai 16 anni (con eccezione dell’apprendistato).
  • Dovrebbero essere create le possibilità e le premesse nell’ambito del diritto del lavoro affinché i pensionati motivati e disposti a lavorare, possano esercitare una professione anche dopo il pensionamento, senza che ciò causi loro degli svantaggi.
  • Dato che, a causa dello sviluppo demografico, è chiaro che in futuro tutti i settori economici soffriranno di una mancanza di personale e non potranno quindi occupare tutti i posti disponibili, laddove possibile dobbiamo anche occuparci con impegno sempre maggiore di digitalizzazione e automazione dei processi lavorativi. Questo è un campo che presenta un potenziale ancora molto grande.

Imprenditoria e ricambio generazionale

  • In Alto Adige servono più imprenditoria e pensiero imprenditoriale.
  • Troppo spesso, nel dibattito pubblico, il ruolo delle imprenditrici e degli imprenditori non trova sufficiente attenzione.
  • Bisogna pertanto porre le basi affinché, in futuro, “Essere e diventare imprenditore” mantengano la propria attrattività.
  • Vanno premiati i risultati e le iniziative e vanno incentivati l’innovazione e lo spirito imprenditoriale.
  • Dalle nuove generazioni non vengono solo i futuri professionisti e dirigenti, ma anche le imprenditrici e gli imprenditori di domani. Saranno loro a fondare nuove aziende, rilevare quelle già esistenti, mantenere posti di lavoro e crearne di nuovi.
  • La politica deve fissare le condizioni generali più adatte a questo scopo, soprattutto in ambito legislativo, burocratico e amministrativo (parola d’ordine: semplificazione), in modo tale da raggiungere lo scopo prefissato.

L’Unione

Sono già oltre 5.500 le aziende associate che accordano la propria fiducia all’Unione. Oggi l’Associazione copre tutte le attività economiche presenti in un centro urbano: tutte le forme di commercio (commercio al dettaglio, commercio all’ingrosso, commercio online locale, commercio ambulante), tutte le forme di gastronomia (bar, pub, ristoranti, trattorie, pizzerie) e tutti le attività di servizi alle persone e alle aziende. In seno all’Unione sono attualmente organizzate 28 tra categorie e gruppi professionali. Sono oltre 500 le imprenditrici e gli imprenditori attivi nell’Unione a titolo onorario.

Foto, da sin. il presidente dell’Unione Philipp Moser, il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher, la direttrice Sabine Mayr, l’assessore provinciale al commercio e ai servizi, Philipp Achammer, e il vicepresidente Sandro Pellegrini