“Fermiamo questo tsunami migratorio”, parola dell’assessore altoatesino Massimo Bessone

Presa di posizione di Massimo Bessone sul fenomeno migratorio che sta colpendo ormai da tempo l’Alto Adige e Bolzano in particolare che, sulla base delle informazioni quotidiane individua una stretta correlazione tra tale fenomeno e la crescita dei fenomeni di degrado, delinquenza e violenza nella nostra provincia,
In questi anni sono cambiati i governi, osserva l’assessore Bessone, ma il problema persiste. ”Attualmente  abbiamo un esecutivo guidato da Giorgia Meloni, ma gli sbarchi non sono diminuiti, anzi stanno via via aumentando. Troppo è ancora il buonismo e troppa è la paura di volersi imporre dinnanzi a un’Europa che non ci aiuta, che finge di collaborare, ma nei fatti lascia l’Italia sola in balia di un problema così grave, un dramma internazionale. C’è stato solo un leader Matteo Salvini – osserva Bessone – che quando era Ministro degli Interni ha fatto il bene dell’Italia, agendo con fatti concreti contro un’immigrazione eccessiva. Oltre a vivere in uno Stato troppo liberista e troppo garantista, in uno Stato che non è mai riuscito ad imporsi contro l’Europa, abbiamo anche il timore nell’agire negli interessi del proprio Paese. L’Europa non può obbligarci ad accogliere tutti, a farcene carico e poi chiudere i confini verso l’Italia.”
Bessone condivide l’istituzione istituire idei Centri per il rimpatrio per chi delinque ma osserva che si deve intervenire su più fronti perché i Centri di rimpatrio non bastano a risolvere il problema. Egli ritiene che Il problema deve essere fermato all’origine, “con controlli rafforzati ai confini e blocchi nei Paesi di origine, con il blocco navale e sanzioni.
Intendiamoci – scrive in una nota inviataci.  queste povere persone non devono morire in mare, ma nemmeno devono essere schiavi, merce in balia dei trafficanti, venduti come merce per arricchire la malavita.
Ecco dunque la ricetta di Massimo Bessone. “Bisogna investire nei loro Paesi d’origine, dobbiamo impedire gli arrivi incontrollati ed illegali. Se si fermano gli sbarchi le persone non partono più dall’Africa, non muoiono in mare, non vengono sfruttate dagli scafisti.
In ’Italia, dove già è carente la certezza della pena e le forze dell’ordine non sono aiutate e tutelate, non possiamo permetterci questa entropia, vero e proprio stato di caos.

Foto. Massimo Bessone