Gennaccaro: “Street Art in un museo diffuso per lanciare il turismo nei rioni”

Il candidato alle prossime provinciali con La Civica Angelo Gennaccaro lancia una proposta artistica per dare slancio turistico ai quartieri. “Creiamo percorsi nei quartieri e tra le città della Provincia con grandi opere di arte muraria sugli edifici. Possiamo parlare con Ipes e trovare accordi con i privati fornendo un assist al valore degli immobili e ai commercianti. L’esempio di Mantova ci dice che funziona”

Dal recente Graffiti Jam in Zona Industriale sino al murales di via Roen a Bolzano firmato dall’artista Egeon. Gli altoatesini hanno dimostrato di amare l’arte dei graffiti, se gestita in spazi e modi pienamente aderenti alla legalità. Una esplosione di creatività, forme e colori che trasportano il nostro territorio nella modernità artistica globale. Una forma di espressione da sempre sostenuta da Angelo Gennaccaro nel ruolo di assessore comunale. “Sono stato il primo a crederci dando inizio ad opere murarie di grandi dimensioni che hanno riscosso il successo che meritavano”. Ora, però, da candidato alle prossime elezioni provinciali la voglia è di crescere ulteriormente in questo percorso facendo dell’arte muraria una chiave per valorizzare i rioni residenziali delle città altoatesine aiutando, al contempo, il commercio di vicinato.

Un museo diffuso a cielo aperto

L’idea è di creare dei veri e propri percorsi artistici all’interno dei quartieri permettendo la realizzazione di alcuni murales di grandi dimensioni su differenti edifici. Proprio come quello realizzato da Egeon ma all’interno di un progetto articolato che costituisca un vero e proprio museo diffuso a cielo aperto. Non parlo solo di Bolzano ma anche delle altre città altoatesine, in particolare nelle zone che possono aver bisogno di una calamita anche turistica. Perché non ipotizzare, per esempio, un’offerta simile a Sinigo? Pensiamo a una decina di questi murales distribuiti nei quartieri delle differenti città altoatesine, magari con una applicazione che aiuti ad individuarli tutti e con un fil rouge artistico comune. Sarebbe qualcosa di giovane, innovativo e piacevole sia per i cittadini sia per i turisti. Senza contare la possibilità di valorizzare strutture più soggette al degrado”. Il commercio, va da sé, ne guadagnerebbe: “La politica non può aprire nuovi negozi come per magia. Quello che può fare è creare delle condizioni perché vi sia passaggio, quindi un pubblico, anche nelle zone dove il passaggio è meno frequente. Ampliando i mercati aggredibili. Un percorso artistico che sposti altoatesini e turisti curiosi in luoghi che prima non frequentano risponde esattamente a questa esigenza”.

L’esempio virtuoso del quartiere Lunetta a Mantova

Non tutto, ovviamente, è così facile. “Se fosse sufficiente uno schiocco di dita sarebbe bello. Conosco perfettamente le difficoltà di realizzazione legate alle necessarie autorizzazioni dei proprietari a procedere. Immagino, però, che possano esserci scelte armoniche tra Provincia, Comuni, assessorati e privati per incentivare a ospitare queste opere. Sarebbero anche di richiamo e, alla lunga, sarebbero garanzia anche di un certo prestigio per gli immobili. Con la volontà i margini si trovano. Potremmo parlarne approfonditamente anche con Ipes”. Che sia possibile, peraltro, lo dimostra il progetto portato a termine a Mantova dove la street art è stata scelta come strada principale per la riqualificazione di un intero quartiere. “Si tratta del rione Lunetta nato nel 1975 come periferico, residenziale e satellite alla città di Virgilio che conta 50.000 abitanti. Molti sono gli edifici di residenza popolare. Negli anni ’90 fu vittima di una progressiva ghettizzazione sino al 2016 quando l’elezione a capitale della cultura portò Mantova ad elaborare questo progetto di riqualificazione con il coinvolgimento di 35 artisti per 40 opere complessive. Oggi Lunetta è un quartiere colorato e non più grigio che vede diversi turisti uscire appositamente dalle mura della città vecchia per visitarlo. C’è anche qualche struttura ricettiva che lavora molto bene oltre ad un costante afflusso di appassionati internazionali di arte urbana che, forse, non avrebbero scelto Mantova come destinazione principale dei loro tour. L’esempio c’è ed è davvero brillante”.

Foto, quartiere Lunetta Mantova