Nel 2024 Museion si impegna in modo sostenibile verso la società. Questa volontà si concretizza non solo guardando a modelli artistici storici e contemporanei, ma anche attraverso il coinvolgimento di partner istituzionali, privati e fondazioni, con cui collaborare per l’ampliamento del programma espositivo e della collezione. Particolare attenzione è rivolta alla promozione di giovani artiste e artisti e allo scambio transdisciplinare tra posizioni regionali e internazionali.
Cosa segue la speranza? Il programma espositivo primaverile porta a una rinascita, sotto molti aspetti: le pratiche rigenerative sono al centro di RENAISSANCE_2024, una grande mostra di opere di giovani artiste e artisti legati al Nord Italia. Il loro lavoro, in bilico tra indipendenza e appartenenza, arte visiva e applicata, si può ritrovare anche nello spirito artistico di posizioni storiche italiane: contemporaneamente a questa mostra, infatti, viene riesaminata l’opera dell’artista ed editore Ezio Gribaudo in prospettiva contemporanea e internazionale, in collaborazione con il Kunstverein di Graz e l’Archivio Gribaudo di Torino. Altre figure storiche chiave italiane, il cui impegno socioculturale fa da modello per la pratica istituzionale di Museion, sono Alberto Garutti e Ugo Carrega: i loro progetti Cubo Garutti e Mercato del Sale sono al centro di due esposizioni legate alla collezione. Attraverso il loro lavoro su libri, nelle Accademie o nei centri culturali, i due artisti condividono un ruolo centrale di mediazione transdisciplinare, collegando realtà artistiche regionali e internazionali. Nel 2024 ricorre anche il centesimo compleanno dell’artista gardenese Adolf Valazza, al quale Museion dedica un omaggio partendo da opere della collezione.
Infine, da settembre, la Collezione Enea Righi, una delle più importanti collezioni internazionali di arte contemporanea, occuperà per la seconda volta dal 2010 l’intero edificio, approfondendo la sua lunga collaborazione con Museion. Con il titolo Among the Invisible Joins, ripreso da uno scritto di Virginia Woolf, la mostra riunisce opere impegnate dal punto di vista sociopolitico e poeticamente toccanti, con posizioni emergenti e affermate a livello internazionale, tra arte, architettura e design.
Altri esempi chiave che delineano la sinergia tra pubblico e privato del 2024 sono due collaborazioni con fondazioni internazionali e le relative borse di studio, a sostegno dell’arte contemporanea emergente: la prima attivata in occasione di RENAISSANCE_2024, dove verrà assegnato a una o un artista parte della mostra il VG Award dalla Vordemberge-Gildewart Foundation, premio del valore di 60.000 franchi svizzeri; seconda occasione è una borsa di produzione per artiste e artisti del Sud-Est asiatico impegnati con i media, assegnata da Museion insieme alla Han Nefkens Foundation, che finanzia ogni anno un’opera video del valore di 15.000 dollari USA. Quest’anno è stato sostenuto l’artista Trương Công Tùng, il cui nuovo film sarà proiettato nel 2024 in varie istituzioni in Asia e a Bolzano, per poi diventare parte della collezione di Museion.
Nello spirito del progetto di ricerca TECHNO HUMANITIES e della visione e missione formulata insieme al suo team, nel 2024 Museion continua a considerare il proprio lavoro come una pratica sostenibile, transdisciplinare e olistica. L’obiettivo è ancora quello di rafforzare il ruolo visionario, di conservazione e mediazione dell’istituzione verso gli ecosistemi artistici e creativi regionali e internazionali, e di espandere ulteriormente le attività e i campi d’azione in tutte e tre le aree progettuali – mostre, Museion Academy e Museion Art Club – attraverso collaborazioni versatili. L’ampliamento, la conservazione, la manutenzione e l’esposizione della collezione, nonché lo scambio con il pubblico locale e gli stakeholder, le comunità, i partner privati, aziendali, istituzionali e accademici costituiscono la ragion d’essere di Museion Academy e Museion Art Club.
Foto, Akram Zaatari. Footnote to “Hashem el Madani: Studio Practices”, excerpt from Kissing series. Photos by Hashem El Madani, 1950s, 2007-2014