Non Covid, ma malati di polmoniti virali e influenze affollano gli ospedali

“Si conferma ormai la discesa dei ricoveri Covid, ma la pressione sugli ospedali non accenna a diminuire a causa dell’influenza. Stiamo purtroppo vedendo polmoniti gravi non dovute all’infezione da Covid, ma alle conseguenze dell’influenza anche nelle terapie intensive”. La comunicazione è di Givanni Giovanni Migliore, presidente della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), commentando l’ultimo report settimanale sui ricoveri Covid.
Gli anestesisti spiegano che sono in aumento i casi che finiscono in terapia intensiva. “Abbiamo nelle terapie intensive un incremento significativamente discreto di polmoniti virali non Covid, un aumento che sta mettendo in minoranza i casi Covid ricoverati nei reparti. Nella stragrande maggioranza chi entra in rianimazione con questo quadro clinico da polmonite non Covid ha un esito positivo e viene dimesso dalla terapia intensiva. Questa recrudescenza sta creando non pochi problemi ai pronto soccorso che si ritrovano intasati da casi mediamente gravi”, dice all’Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente del sindacato degli anestesisti e rianimatori Aaroi-Emac, commentando il report Fiaso che evidenzia come il “Covid lascia il posto letto all’influenza”, ma “la pressione sugli ospedali non accenna a diminuire” e “in terapia intensiva” finiscono “pazienti con gravi polmoniti virali”.