Sempre più uomini in crisi, alla Caritas forte l’aumento di richieste di consulenze per combattere la depressione

Alla Consulenza per uomini della Caritas bolzanina non sono mai state rivolte richieste tanto numerose come nel 2023. Vi hanno infatti usufruito del servizio 366 uomini, soprattutto tra i 40 e i 60 anni, 101 in più rispetto all’anno precedente. Le principali preoccupazioni riguardano problemi relazionali, crisi di vita o un sovraccarico di impegni. “Spesso hanno a che fare con l’essere padre”, riferisce Guido Osthoff, responsabile del servizio di Consulenza per uomini della Caritas, in una conferenza stampa in vista della festa del papà di domani.
“Sapere che sempre più uomini entrano in crisi può sembrare preoccupante. Tuttavia, rassicura il fatto che cerchino consiglio e aiuto senza tenere tutto dentro di sé, e che parlino con altri uomini dei propri sentimenti, di preoccupazioni e problemi personali, soprattutto quando le cose diventano insostenibili. Era proprio questa l’idea che ha portato alla nascita del servizio di Consulenza per uomini 23 anni fa: parlare da uomo a uomo”, afferma la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer.
Oggi sono più numerosi gli uomini di età compresa tra i 40 e i 49 anni. Il limite di età si è notevolmente abbassato rispetto al passato quando la fascia interessata era compresa tra i 50-59 anni, ora scesa al secondo posto. Avvicinandosi alla mezza età, possono sorgere dubbi sulla strada fino a qui intrapresa e possono sopraggiungere altre difficoltà, è la considerazione di Guido Osthoff. È in questi casi che si sono mostrati validi gli incontri dei gruppi-uomini, offerti sia in lingua italiana che in tedesco

“Qui gli uomini possono dialogare e confrontare le proprie idee, comunicare in modo sincero i propri bisogni e sentimenti, ma anche le preoccupazioni sulle sfide che si trovano ad affrontare e sulle richieste che sembrano sovrastarli. In un certo senso, questi gruppi rappresentano un luogo di apprendimento guidato, in cui rafforzare alleanze maschili”, dice Gabriele Munarini, facilitatore di uno dei gruppi-uomini.
Negli incontri di gruppo come in quelli individuali, si discute spesso del ruolo della paternità. Tutti i padri che si rivolgono alla Consulenza della Caritas per uomini vogliono essere buoni genitori, ma spesso si sentono sopraffatti dalle responsabilità. In particolare, i padri separati e in conflitto con la madre dei propri figli, faticano ad avere un buon rapporto con questi ultimi – è quanto risulta dalla esperienza documentata presso la Consulenza della Caritas.
Molto frequenti sono le difficoltà comunicative. “Gli uomini, a differenza delle donne, tendono ad essere molto pratici, affrontando i problemi in modo tecnico. I sentimenti vengono spesso repressi e vissuti come fastidiosi. Mantenere sempre tutto dentro la propria consapevolezza e sensibilità può creare frustrazione e può portare anche a comportamenti impulsivi e scoppi d’ira”, afferma Osthoff, accennando a una delle conseguenze più negative di questo comportamento: la violenza. “Gli uomini possono indirizzarla verso sé stessi o verso gli altri. Non è un caso che ci sia un numero significativamente maggiore di suicidi tra gli uomini rispetto alle donne, e sono solitamente uomini anche gli autori di comportamenti violenti nei contesti relazionali e famigliari”.
Il servizio Caritas di Consulenza per uomini si occupa anche di questi casi, soprattutto attraverso training antiviolenza, con i quali nell’anno passato si sono avvicinati 100 uomini, 42 in più rispetto al 2022. “Uno dei motivi è sicuramente dovuto all’inasprimento dei provvedimenti legali che obbligano gli uomini violenti a frequentare questo tipo di corsi”, spiega Osthoff. Secondo la normativa del “Codice rosso”, chi viene condannato per violenza deve partecipare a questi corsi, pagandone le spese. Per tutti gli altri, i servizi della Consulenza per uomini sono gratuiti. Ci sono 10 psicologi e psicoterapeuti disponibili per la consulenza individuale, 2 équipe (un uomo e una donna) per i training antiviolenza e 2 collaboratori che facilitano gli incontri dei gruppi-uomini. Sono disponibili anche altri 2 collaboratori per il lavoro di prevenzione e una collaboratrice nei training antiviolenza, per il contatto con le partner femminili.