I numeri del cancro al colon in Italia riportano nel 2022 una stima di circa 48.100 nuove diagnosi (uomini 26.000; donne 22.100) e una mortalità che si stima per il 2021 di 21.700 decessi.
Lo screening è uno strumento di salute tanto più efficace quanto più partecipato e ha come scopo principale di intercettare le lesioni precancerose rappresentate dai polipi del grosso intestino o dai tumori in una fase precoce di malattia.
Lo screening è uno strumento di salute tanto più efficace quanto più partecipato e ha come scopo principale di intercettare le lesioni precancerose rappresentate dai polipi del grosso intestino o dai tumori in una fase precoce di malattia.
In Alto Adige il programma di screening per la prevenzione del tumore del colon-retto è attivo dal 2012, si rivolge a tutti gli uomini e le donne residenti nella regione di età compresa tra 50 e 69 anni e viene attuato mediante il test di primo livello per la ricerca del sangue occulto fecale (SOF).
La popolazione viene invitata mediante lettera, a recarsi presso una qualsiasi farmacia provinciale al fine di ritirare gratuitamente il kit necessario per effettuare il test per la ricerca del sangue occulto fecale. La riconsegna dei campioni deve essere effettuata presso i “Centri Prelievo” dislocati in tutta la Provincia. È previsto un sollecito dopo 3 mesi tramite nuova lettera d’invito, nel caso di non partecipazione.
L’esito dellesame viene comunicato per posta o per telefono e i soggetti con esito negativo vengono invitati a ripetere il test dopo due anni, quando cioè sarà inviato un nuovo invito. Le persone con test positivo (circa 5%) vengono invece contattate telefonicamente ed invitate ad eseguire una colonscopia. La data dell’esame endoscopico deve essere concordata al momento della comunicazione e fissata, di norma, entro i successivi 30 giorni. La colonscopia viene eseguita nei servizi endoscopici dei comprensori di riferimento, generalmente in sessioni dedicate.
“Nel 2022, su una popolazione media di 500.000 persone, sono stati invitati 74396 soggetti; di questi 22.400 hanno aderito al programma di screening, con una adesione corretta media pari al 30.5% – afferma il Dr Luca Marzi Gastroenterologo Ospedale di Bolzano e Consigliere Regionale AIGO – Dei soggetti che hanno risposto all’invito allo screening, l’85.7% dei pazienti ha aderito all’approfondimento endoscopico. Questa fondamentale attività di screening ha consentito di diagnosticare precocemente, su base provinciale, centinaia di neoplasie intestinali, trattate poi con intervento chirurgico radicale e di asportare endoscopicamente migliaia di polipi, anche in fase di degenerazione tumorale”.
Concludendo – sostiene il Dr Michele Comberlato, Direttore Gastroenterologia Ospedale di Bolzano – diverse evidenze dimostrano chiaramente l’assoluta efficacia protettiva di una adesione regolare allo screening per la prevenzione del cancro del colon-retto. È di fondamentale importanza potenziare l’adesione della popolazione allo screening, attività possibile, tuttavia, solo con un significativo aumento delle risorse a disposizione.
Consapevole del valore determinante della prevenzione e della diagnosi precoce Aigo ha promosso nei primi mesi dell’anno l’indagine “Fattori che influenzano gli esiti dello screening organizzato del cancro colon retto in Italia”, che ha coinvolto oltre 50 strutture ospedaliere di 16 regioni italiane.
“La survey nasce dalla considerazione che il grado di partecipazione allo screening del cancro colon retto in Italia è significativamente eterogeneo, – afferma Marco Soncini Presidente di Aigo e Direttore del Dipartimento Medico ASST Lecco – generalmente le regioni del centro nord dell’Italia raggiungono performance più elevate (40-50%) di quelle del sud e delle isole (10-15%). Più elementi concorrono a determinare l’adesione allo screening del cancro colon retto. Conoscere i fattori che favoriscono o al contrario riducono l’adesione allo screening permette di iniziare un percorso di rimozione delle criticità”.