Pienone ieri sera all’evento FUSE

300 start-up, alumni, mentori, investitori e investitrici, stakeholder e promotori dell’innovazione si riuniscono al NOI Techpark per celebrare e promuovere la rete di start-up.

Una volta all’anno il NOI Techpark riunisce la comunità transfrontaliera delle start-up e organizza una serata dedicata al networking, all’imprenditorialità e all’innovazione. Ieri, martedì 18 giugno, era quel giorno. 300 tra start-up, imprenditori e imprenditrici, mentori e investitori, business angel, stakeholder e motori dell’innovazione si sono riuniti al NOI Techpark di Bolzano per festeggiare e dare ulteriore impulso alla rete delle start-up.

La serata si è aperta coi saluti dell’assessore provinciale responsabile del NOI Philipp Achammer, che ha sottolineato come il NOI e la sua rete stiano acquisendo sempre più energia. “L’Alto Adige si sta trasformando sempre più in una terra di start-up. Nessun altro territorio in Italia registra così tanti brevetti all’anno come il nostro. Il NOI Techpark è un catalizzatore di questo spirito imprenditoriale, poiché riunisce sotto lo stesso tetto esattamente ciò che è importante per le start-up: istituti di ricerca, università, associazioni, aziende di successo e motori dell’innovazione. I principali attori dell’innovazione nella nostra Provincia sono qui riuniti e sostengono congiuntamente coloro che vogliono diventarlo”, afferma Achammer.

Le sue parole di benvenuto sono state seguite dal discorso di Stephanie Melodia, relatrice di fama internazionale, che ha illustrato le caratteristiche delle persone e delle aziende resilienti nella sua avvincente presentazione. Durante il successivo Start-up Safari, 30 start-up altoatesine e 10 stand di servizi del NOI hanno presentato i loro prodotti e servizi. La serata si è conclusa con una cerimonia di premiazione in cui alcune delle start-up e delle aziende più promettenti sono state premiate in diverse categorie: HBI ha ricevuto il premio “Most Private Investment“. L’azienda ha sviluppato e brevettato una tecnologia che trasforma i fanghi di depurazione in energia rinnovabile e materie prime secondarie. Anche Vorn Bioenergy Italia è attiva nel settore energetico; l’ex start-up ha vinto la categoria “Most Successful Exit“. Arxax si è distinta in particolare tra le start-up guidate da donne. La fondatrice Elham Hassanzadeh ha ricevuto il premio “Most Successful Female Founder“. I fratelli Massimo e Matteo Penasa, che con CAEmate creano gemelli digitali per le infrastrutture, hanno vinto il premio “Most Regional Economy Impact“. Infine, la start-up RoboAlpin ha ricevuto il premio “Best Community Builder” per il suo impegno nella community delle start-up altoatesine.

L’evento è finanziato dal progetto Interreg MOZART ITAT-11-014.