Si può raccontare un dramma ecologico e sociale come se fosse un incalzante romanzo a più voci? “Il Fuoco invisibile. Storia Umana di un disastro naturale” è uno spettacolo che lo scrittore Daniele Rielli ha tratto dal suo libro pubblicato da Rizzoli nel 2023. Cercando di capire cosa sta uccidendo gli ulivi della sua famiglia, Rielli ricostruisce le vicende legate all’arrivo in Puglia di Xylella, un batterio che ha causato la più grave epidemia delle piante al mondo. Presentato sotto in forma di lettura scenica lo scorso anno, nell’ambito di “Wordbox”, il romanzo, finalista al Premio Strega 2024 ed inserito nella selezione d’estate del Prix Grand Continent per il miglior romanzo europeo, rivive venerdì 28 giugno alle 18.30 nel parchetto del Pippo.stage (in caso di pioggia all’interno del Pippo.stage) grazie alla regia di Andrea Bernard, le musiche di Gabriele Rampino e l’allestimento scenografico di Marco Nones. In scena, la narrazione di Rielli, capace di intrecciare e coinvolgere con gli strumenti narrativi più differenti, ci conduce in un viaggio attraverso una pagina di storia recente. Tutto inizia a Gallipoli, quando gli ulivi cominciano a seccare e morire in un modo mai visto prima. Si mette in moto un vortice di avvenimenti che prende velocità fino a diventare inarrestabile. L’ulivo è l’albero simbolo della civiltà mediterranea ed è ritenuto immortale, le piazze si riempiono di manifestanti che protestano contro le misure di contenimento e la magistratura mette sotto accusa gli scienziati che hanno scoperto la malattia: è la tempesta perfetta. Oggi almeno 21 milioni di ulivi sono morti, è come se l’intera provincia di Lecce fosse stata bruciata da un gigantesco fuoco invisibile. L’epidemia si muove inesorabile verso Nord e rimane aperta una domanda: come è stato possibile? La partecipazione è gratuita. É consigliata la prenotazione sul sito www.teatro-bolzano.it
“Il fuoco invisibile – Storia umana di un disastro naturale” (6 edizioni in un anno) è stato incluso tra i 12 romanzi finalisti al Premio Strega 2024, inserito nella selezione d’estate Prix Grand Continent per il miglior romanzo europeo, finalista al Premio Sila ed ha inoltre conseguito il premio Sandro Onofri per il miglior reportage narrativo,
La “storia” credo che l’abbiate sentita tutti almeno una volta ed è questa: “l’ulivo è una pianta immortale sulla quale, in Puglia, è stato scoperto un batterio – in realtà del tutto innocuo – e l’Unione Europea e le multinazionali vogliono approfittarne per distruggere gli alberi più antichi del Mediterraneo”. La “storia” aveva un problema non di poco conto: era falsa, completamente falsa.
Daniele Rielli su “La Repubblica”
Daniele Rielli è uno scrittore italiano nato a Bolzano l’11 agosto 1982. Laureato in filosofia, vive a Roma. Ha scritto IL FUOCO INVISIBILE– storia umana di un disastro naturale (Rizzoli, 2023), Odio (Mondadori 2020, candidato al premio Strega), Storie dal mondo nuovo (Adelphi, 2016), Lascia stare la gallina (Bompiani 2015, Oscar Mondadori 2021), Quitaly (Indiana editore 2014). Ha scritto e diretto il documentario “Hockeytown” (2019), collaborato al soggetto di serie delle serie tv Rai “The net” (2022) e “Brennero” (2023). Ha scritto due spettacoli teatrali per la compagnia Vico Corto Mazzini e ha scritto “Stelle”, uno spettacolo per il Teatro Stabile di Bolzano (messa in scena stagione 25-26). Dal 2020 conduce il podcast indipendente PDR-il podcast di Daniele Rielli su Youtube, Spotify; Apple & Google podcast, ad aprile 2024 PDR ha raggiunto 3 milioni di ascolti per le puntate intere e 9 milioni per le clip ed è nel 5% dei podcast più condivisi globalmente su Spotify. Ha collaborato con Domani, il Foglio, La Stampa, Repubblica, IL (Sole 24 ore), Sette (Corriere della Sera), Internazionale, nel 2014 ha vinto il Macchianera award per il miglior articolo. 60mila persone seguono il suo lavoro sui vari canali social.
Foto, Daniele Rielli