L’ultima settimana di Festival inaugura con un doppio appuntamento: il Parco Ducale, luogo in cui Bolzano Danza ha mosso i primi passi quarant’anni fa, accoglie la stravagante performance gratuita Sacre Studies del francese Didier Théron (h. 18); al Teatro Cristallo la lettura irriverente di sante-martiri medioevali pensata da Briana Fritz in Submission Submission, proposta del Festival Bolzano Danza in collaborazione con Museion (h. 21).
Già apprezza a Bolzano Danza come interprete in Love Supreme di Anne Teresa De Keersmaker e in 10.000 gestes di Boris Charmatz, la statunitense Bryana Fritz oggi di stanza a Marsiglia, ha avviato una personale ricerca artistica tra testo e performance, il più delle volte sviluppata sola in scena. In Submission submission il suo campo di interesse è la letteratura medioevale, fonte di ispirazione per tredici ritratti performativi di sante dell’epoca. A Bolzano ne vengono presentati quattro: Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Cristina di Bolsena e Santa Lucia.
“Con Submission Submission – racconta Bryana Fritz – il mio desiderio è quello di incarnare e raccontare la vita delle donne sante del periodo medievale per imparare dalle strategie corporee e comportamentali che usavano all’epoca per poter scrivere, parlare e praticare la spiritualità alle loro condizioni. Nel Medioevo infatti la donna doveva affrontare continue difficoltà, la sua lingua era considerata velenosa e menzognera, spesso tacciata di essere la discendente di Eva, unica responsabile della caduta dell’uomo. Anche se fosse riuscita a superare questa diffusa misoginia, si sarebbe trovata ad affrontare numerose denunce: essere mossa dal diavolo, bugiarda, ubriacona e comunque peccatrice. Per aggirare i possibili attacchi, queste sante donne hanno sviluppato strategie per dare forma alle loro parole, plasmare i propri corpi e indirizzare le loro azioni per trovare una propria personale forma di potere sia durante la loro vita sia dopo la loro morte”.
Spiega ancora Fritz: “Come lettrice appassionata di agiografia, all’interno di queste storie incontro anche una struttura del corpo che è completamente diversa dalla mia. Storie colme di scene estremamente forti di modificazione del corpo e smantellamento degli arti: Santa Cristina di Bolsena si taglia la lingua, Sant’Agata si taglia il seno, Santa Lucia si strappa o si fa cavare gli occhi e poi li porta su un piatto. O ancora, Santa Caterina da Siena che dice che il suo cuore fu tolto e sostituito dal cuore di Cristo e che le fu donato il prepuzio di Gesù come anello nuziale. Cerco di fare spazio a questo corpo frammentato all’interno del mio, attraverso l’umorismo, la performatività grottesca e persino punk e l’identificazione trans-storica”.
Lo spettacolo Submission Submission viene presentato in collaborazione con Museion nell’ambito della mostra Ezio Gribaudo The Weight of the Concrete curata da Tom Engels e Lilou Vidal in collaborazione con Leonie Radine, curatrice di Museion, ed è strettamente legata al programma sonoro dell’esposizione. Questo si concentra sulla vocalizzazione della poesia sperimentale e concreta e raccoglie le voci di Katalin Ladik, Tomaso Binga, CAConrad, Susan Howe e David Grubbs, Nat Marcus, Bryana Fritz, Hanne Lippard e Patrizia Vicinelli.
Al Parco Ducale (h. 18) il coreografo francese Didier Théron presenta Sacre Studies, performance per sette stravaganti creature in costumi di lattice gonfiati. In Sacre Studies i danzatori – nelle loro bizzarre forme ‘aumentate’ – diventano ‘segni oltre la norma’ nello spazio che li accoglie: danzano, si adattano alle situazioni, inventano pose interagendo con il luogo e con chi guarda. Sono corpi che rimandano tanto alle Veneri paleolitiche quanto alle figure incise sui menhir, la cui portata ha qualcosa di sacro e intoccabile sulle note dell’intramontabile Sacre du printemps di Igor Stravinsky.
Foto, Bryana Fritz Porträr/c-Nadine Fraczkowski