Dopo aver esaminato la short list di dieci nomi determinata dalla prima giuria, la seconda giuria ha decretato i vincitori del Premio Piero Siena Preis 2024: Santiago Torresagasti (primo premio) e Nadia Tamanini (secondo premio). Una selezione di opere dei due artisti entrerà rispettivamente nella collezione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre di Napoli (primo premio) e di Museion, Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano (secondo premio). Le opere vincitrici e, in versione digitale, quelle delle artiste e degli artisti in short list, rimarranno esposte fino al 20 settembre presso il Centro Trevi – TreviLab di Bolzano.
Sono stati svelati ieri, venerdì 26 luglio, i due vincitori della seconda edizione del Premio Piero Siena Preis promosso dall’Ufficio Cultura della Ripartizione Cultura Italiana – Provincia Autonoma di Bolzano e a cura di Paola Tognon.
A Santiago Torresagasti va il primo Premio Piero Siena Preis 2024, con l’ingresso delle opere Vermisst e Agadez nella collezione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre di Napoli. Il secondo premio va all’artista Nadia Tamanini, le cui opere Scartamodello #0 – Ojalà un ojal, Tracciata, Mai mancante neve di metà maggio, Tienimi strett(’), Tieniti strett(’), D’Ort / torneranno i prati (O) e D’Ort (m-/d-/k- ein O) entrano a far parte della collezione di Museion, Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano.
Il Premio Piero Siena Preis vede il suo avvio nel 2022, su iniziativa della Ripartizione Cultura Italiana – Provincia Autonoma di Bolzano. Sin da subito, il suo intento principale è quello di offrire nuove e concrete opportunità alle artiste e agli artisti visuali del territorio, valorizzandone la spinta creativa e le potenzialità
“Il Premio Piero Siena intende onorare la memoria del primo direttore di Museion e valorizzare l’impegno della Provincia autonoma di Bolzano, per decenni unico caso italiano, a sostenere il lavoro dei singoli artisti locali.” dichiara Antonio Lampis, Direttore del Dipartimento Cultura italiana e Sviluppo economico. “Il premio nasce perciò con l’intento di costruire nuove opportunità per le artiste e gli artisti del territorio e perseguire strade di confronto e di rafforzamento di ricerche e visibilità.”
Così come già avvenuto nell’edizione 2022 attraverso la collaborazione con il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e con Museion, Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, anche nel 2024 il Premio sostiene l’arte locale e, al contempo, guarda oltre i confini provinciali grazie alla rinnovata collaborazione con Museion e all’inedita collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre di Napoli.
“Con questo premio si dà l’opportunità agli artisti di entrare nelle collezioni di due grandi musei nazionali dedicati all’arte moderna e contemporanea: nel 2023 il MAXXI e nel 2024 il Museo Madre.” sottolinea Marco Galateo, Vicepresidente della Provincia autonoma di Bolzano e Assessore alla Cultura italiana. “In questo modo la Provincia non solo assegna contributi, ma ha avviato nuova forma di committenza pubblica e di significativa promozione dell’arte figurativa locale, in rete con grandi musei e quindi anche al di fuori dei confini territoriali.”
La struttura e gli esiti dell’edizione 2024
Anche in questa seconda edizione del Premio Piero Siena Preis, il lavoro di analisi è stato dapprima svolto su una lunga lista di artiste e artisti (oltre cento) che negli ultimi venticinque anni hanno goduto, per i loro percorsi e progetti, di un sostegno pubblico dell’Ufficio Cultura italiana della Provincia di Bolzano-Alto Adige. Partendo da questa lista, la prima giuria – composta da Frida Carazzato, curatrice scientifica di Museion; Valentina Cramerotti, curatrice e vicepresidente della Cooperativa 19 di Bolzano e Paola Tognon, storica e critica dell’arte e già curatrice della prima edizione del Premio Piero Siena Preis – ha composto una short list di dieci nomi di artiste e artisti di diverse generazioni, nati tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’90. Un lavoro di indagine che ha fatto propri i criteri di qualità, ricerca e distinguibilità sulla base di un confronto critico e curatoriale con il panorama territoriale e italiano e, per le generazioni più recenti, europeo.
La short list è stato il punto di partenza del lavoro della seconda giuria, composta da Eva Fabbris e Bart van der Heide – rispettivamente direttrice della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre di Napoli e direttore di Museion, Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano – accanto alla curatrice del Premio Paola Tognon. “Il Premio Piero Siena ha offerto l’opportunità di osservare e approfondire il panorama artistico dell’Alto Adige e, in particolare, il lavoro di dieci artiste e artisti che presentano caratteristiche ben distinguibili e variegate per pratiche, ricerche e forme espressive.” affermano i tre giurati. Inoltre, il Premio rivolge sempre più il suo sguardo al futuro e alle giovani generazioni: “Le linee guida verso le generazioni intermedie e quelle più giovani di artiste/i del territorio sono state accolte favorevolmente, anche come incoraggiamento e slancio verso il futuro.”
Su questi presupposti, la seconda giuria ha eletto i due vincitori dell’edizione 2024 del premio Piero Siena Preis: Santiago Torresagasti (primo premio) e Nadia Tamanini (secondo premio).
Gli artisti e le opere vincitrici – Santiago Torresagasti
A Santiago Torresagasti va il primo Premio Piero Siena Preis 2024, con l’ingresso delle opere Vermisst e Agadez nella collezione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre di Napoli.
La ricerca di Santiago Torresagasti (1991, Buenos Aires) è legata all’immagine in movimento, sia essa su file digitale, su pellicola o su carta, intesa come artificio di registrazione e restituzione creato dall’uomo. In particolare, la ricerca dell’artista si focalizza sull’elemento che si distacca e trascende il supporto fisico per muoversi autonomamente quale presenza incorporea nascosta tra i fotogrammi.
Vermisst (Scomparsa o Scomparso, 2024) rappresenta la ricerca sull’assenza e la possibilità di abitare, con diversa consapevolezza, lo spazio della mancanza. L’opera è composta da due elementi, posti uno di fronte all’altro: una struttura luminosa di legno e ferro dove sono affissi 17 disegni realizzati su carta trasparente e, dall’altra, un video. L’insieme dei due elementi contribuisce a costruire, all’interno dello spazio espositivo, il luogo in cui si trova l’ultimo residuo di una persona scomparsa.
A Bolzano è installata la prima opera di questa serie. La seconda, Vermisst (la beffa), sarà realizzata site specific a Napoli per il Museo Madre.
Agadez (2016) che nasce all’interno del progetto europeo Toolbox promosso da Museion, è frutto di un lavoro collettivo e condiviso sullo spostamento. L’opera è una ricostruzione audiovisiva e sensoriale del viaggio intrapreso da Saikou Jagne, un uomo nato in Gambia; in particolare, i contenuti audiovisivi, spuri e di diversa qualità, sono stati raccolti dai cellulari di Saikou Jagne, Amadou Bah, Adoulie Barry e Issaga Ba. Raccontano di un viaggio durato cinque anni, iniziato nella città di Agadez e conclusosi a Bolzano. L’opera è composta da tre monitor, ognuno dei quali rappresenta un capitolo autonomo di questo viaggio. Una cucitura poetica unisce i diversi capitoli: il tempo individuale e quello collettivo si intrecciano tra passato, presente e futuro.
Gli artisti e le opere vincitrici – Nadia Tamanini
A Nadia Tamanini va il secondo Premio Piero Siena Preis 2024, con l’ingresso delle opere Scartamodello #0 – Ojalà un ojal (2023), Tracciata (2023), Mai mancante neve di metà maggio, Tienimi strett(’) (2023), Tieniti strett(’) (2024), D’Ort / torneranno i prati (O) (2023) e D’Ort (m-/d-/k- ein O) (2024) nella collezione di Museion, Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano.
Nadia Tamanini (1987, Trento) è un’artista multidisciplinare che opera nel campo della poesia visiva, installazione site-specific e performance. Nella sua ricerca il verbale si incarna nello spazio, parola, immagine e materia si fanno strumento di dialogo tra individuo e collettività, mondo adulto e bambino, verso un’arte partecipata.
“Il mio è un taglia e cuci. Un lavoro che scompone e ricompone e nel quale poesia visiva, collage, stampa e arte tessile si intrecciano dentro una ricerca volta allo spostamento di senso e orientamento, volta al perdersi per ritrovarsi. Il segno, che sia immagine creata o parola trovata, trova altri significati e forme, esplorando codici non convenzionali. Ed ecco il filo farsi traccia fisica da inseguire (Tracciata), il contorno disegnato di una cima montuosa farsi messaggio annunciato (la serie Orografica), l’occhiello di una camicia farsi finestra per la fantasia (Ojalà un ojal). Sono mappature verbo-visuali: spazi del possibile e dell’impossibile.”
Nelle sue opere, l’artista esplora mappe misteriose e compone carte immaginifiche, traduce pensieri e svela inediti punti di osservazione. Nella sua pratica, rivelazione intima di una libertà conquistata, somma intrecci poetici e contemplazioni sensibili che infrangono le regole e rompono gli schemi.
Le opere vincitrici e, in versione digitale, le immagini di alcune opere delle artiste e degli artisti in short list, rimarranno esposte fino a venerdì 20 settembre presso il Centro Trevi – TreviLab di Bolzano (giornate e orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 15:00 alle 18:00; ingresso libero).
In autunno è prevista la presentazione ufficiale dei due vincitori e delle opere selezionate presso il Museo Madre di Napoli.
Premio Piero Siena Preis, 2024
II edizione
Progetto: Ufficio Cultura della Ripartizione Cultura Italiana – Provincia Autonoma di Bolzano
In collaborazione con: Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre, Museion – Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano
A cura di: Paola Tognon
Giurie: Frida Carazzato, Valentina Cramerotti, Paola Tognon (prima giuria) | Eva Fabbris, Bart van der Heide, Paola Tognon (seconda giuria)
Short list: Stefano Bernardi, Silvia Capuzzo, Carla Cardinaletti, Damiano Colombi, Sara Di Nasso, Egeon (Matteo Picelli), Samira Mosca, Nadia Tamanini, Rolando Tessadri e Santiago Torresagasti.
Presentazioni:
Centro Trevi -Trevilab | Via Cappuccini 28, Bolzano
Esposizione: dal 29 luglio al 20 settembre 2024
Giornate e orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 15:00 alle 18:00
Ingresso libero
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre | Via Luigi Settembrini 79, Napoli
Esposizione: ottobre – dicembre
Foto, Nadia Tamanini e Santiago Torresagasti/®Fiorentino