BOLZANO FESTIVAL. Il concerto inaugurale open air con l’Orchestra Haydn alle Semirurali, mentre all’Auditorium c’è il leggendario Sokolov

È senza dubbio il pianoforte il protagonista del solenne e maestoso incipit del Bolzano Festival Bozen, prima con la pianista italiana Mariangela Vacatello in dialogo con l’Orchestra Haydn nel concerto al Parco delle Semirurali e poi con il recital di Grigory Sokolov all’Auditorium.
Così comincia la rassegna di musica classica che fino alle prime settimane di settembre proporrà oltre trenta appuntamenti dove si alterneranno alcuni tra i musicisti più richiesti del panorama internazionale – abbiamo già citato Sokolov ma possiamo aggiungere il violoncellista Nicolas Altstaedt, i direttori Gianandrea Noseda e Ingo Metzmacher o la giovane stella del pianoforte Isata Kanneh-Mason – accanto alle orchestre giovanili e agli alunni dei corsi di formazione dell’Accademia Gustav Mahler, tra i più brillanti musicisti delle scuole musicali europee e internazionali.
Si parte però come di consuetudine con l’
Orchestra Haydn, punta di diamante delle istituzioni musicali altoatesine, che il 30 luglio alle ore 20:30 si esibirà nell’anfiteatro del Parco delle Semirurali in un concerto open-air, gratuito, che promette di richiamare il consueto bagno di pubblico. L’atmosfera suggestiva del teatro a cielo aperto renderà ancora più memorabile l’ascolto di due capolavori della musica di tutti i tempi, il Concerto per pianoforte in la minore di Eduard Grieg e la Quinta Sinfonia di Beethoven.
La partitura di Grieg sarà affidata alle mani sapienti di una delle più apprezzate pianiste del panorama italiano, 
Mariangela Vacatello, già Secondo Premio al Concorso Internazionale F. Busoni nel lontano 2005.
Quest’opera che è tra le più amate e celebri del repertorio pianistico è l’unico concerto per strumento solista e orchestra che il compositore norvegese completò. Viene spesso accostato all’altrettanto celebre Concerto per pianoforte di Schumann, con cui condivide la tonalità e alcuni altri aspetti stilistici e che Grieg aveva avuto modo di ascoltare a Lipsia nel 1858 suonato addirittura da Clara Schumann. Il suo linguaggio, tuttavia, è unico e personalissimo, capace di esprimere il carattere più intimo e crepuscolare della musica popolare norvegese, a cui attinge a piene mani nel comporre.
La seconda parte del concerto è occupata dalla Quinta Sinfonia di Beethoven, di cui tutti senz’altro riconosceranno l’incipit, su cui lo scrittore e critico musicale E. T. A. Hoffmann si espresse così dopo averla ascoltata per la prima volta proprio nel 1808: “Nulla può essere più semplice della frase principale del primo 
Allegro, consistente di due sole battute […]. Il carattere della nostalgia paurosa e irrequieta che porta in sé questa frase è ancor meglio chiarito dal melodioso tema che l’accompagna. Il petto, oppresso e rinchiuso nel presentimento di una mostruosa minaccia di rovina, sembra cercar potentemente aria in suoni taglienti, ma subito gli passa splendente davanti una figura amica che rischiara l’oscura notte percorsa da brividi”.
In caso di pioggia il concerto si terrà in Auditorium. Si consiglia di controllare il meteo e tenere d’occhio sito del Bolzano Festival Bozen (bolzanofestivalbozen.eu).
il 
31 luglio alle ore 20:30 all’Auditorium il pubblico bolzanino avrà invece il privilegio di poter ascoltare nuovamente Grigory Sokolov, un monumento vivente del pianismo internazionale. I suoi concerti sono da decenni circondati da un’aura mitica, vissuti come vere e proprie esperienze mistiche per la natura profondamente onesta delle sue interpretazioni e la loro intensità poetica che nasce da una profonda conoscenza del repertorio.
In questo concerto Sokolov sceglie di dedicarsi ai pezzi brevi a cominciare dai 
Quattro Duetti di Johann Sebastian Bach, titolo con cui ci si riferisce a quattro composizioni sul genere della fuga e della invenzione a due voci.
Sempre di Bach è la 
Partita per cembalo in do minore BWV 826, la seconda di un gruppo di sei partite che occupano una posizione di spicco nel catalogo del compositore. Con il termine “partita” si indicava una suite di danze, una raccolta dunque di brani esemplati su ritmi di danza originariamente dedicati all’intrattenimento di corte ma che qui prendono la forma di un esercizio speculativo sui paradigmi della musica strumentale dell’epoca, svincolandosi dal consumo immediato.
Seguono le mazurche di Chopin dell’op. 30 e op.50 e per concludere le 
Waldszenen op.82 di Schumann.

I biglietti per la lunga estate in musica del Bolzano Festival Bozen sono acquistabili presso le Casse del Teatro Comunale in piazza Verdi 40 a Bolzano (Tel 0471 053800).

Le casse sono aperte secondo i seguenti orari: martedì – venerdì 14:30–19:00, sabato 15:30–19:00.

I biglietti sono acquistabili online sul sito www.ticket.bz.it e via email scrivendo a info@ticket.bz.it

Foto, Sokolov/© Anna Flegontova