Con tre concerti si apre la rassegna di musica su strumenti storici del Bolzano Festival

Il calendario di questo festival nel festival, diretto da Claudio Astronio, propone quest’anno otto appuntamenti, alla riscoperta di quei “padri” della musica classica da cui anche i compositori romantici e moderni hanno tratto ispirazione, a partire da Mendelssohn che fu tra i primi a riscoprire la musica di Bach. Nel Novecento poi lo studio della prassi esecutiva antica ha completamente cambiato il mondo dell’esecuzione musicale, affinando la sensibilità verso un approccio all’esecuzione storicamente informato.

Il 3 agosto alle ore 20:30 il concerto di apertura occupa la corte di Castel Mareccio con i musicisti della European Union Baroque Orchestra, l’ensemble Ambasciatrice Culturale per l’Unione Europea e importante iniziativa formativa che permette ai giovani talenti di acquisire esperienza orchestrale come parte della loro transizione verso la piena maturità professionale. Il concerto sarà il culmine di una residenza artistica in programma dal 29 luglio al 3 agosto, realizzata in collaborazione con il Centro Culturale Gustav Mahler di Dobbiaco (dove si terrà il primo dei due concerti della EUBO, il 2 agosto alle 18:00).

Sotto la guida di Claudio Astronio, al cembalo e direzione, i ventidue musicisti di EUBO, selezionati tra i più promettenti studenti delle scuole d’Europa e specializzati nell’interpretazione storicamente informata, eseguiranno il programma intitolato ‘Father & Son’ interamente dedicato alla famiglia Bach.

Parlando di “padri e figli” in musica come non pensare infatti a quella che fu forse la famiglia più influente della storia della musica? Lo stesso Johann Sebastian Bach era molto orgoglioso della sua ascendenza al punto che nel 1735 compilò una genealogia della propria famiglia ricostruendone quattro generazioni. Spiccano tra i suoi avi diversi musicisti professionisti, di cui il primo in assoluto fu Johannes Bach I, soprannominato appunto “der Spielmann”.

In particolare, dei suoi figli J. S. Bach scriveva: “sono nati tutti musicisti e io posso assicurare che potrei già formare un ensemble vocale e strumentale con l’intera famiglia”.

Il programma mette in luce le opere della famiglia Bach, in particolare di Johann Sebastian Bach (1685-1750) e il talentuoso figlio Wilhelm Friedemann Bach (1710-1784), esplorando le diverse influenze che vanno dall’opera italiana alla musica francese, dimostrando la versatilità di stili e interessi di padre e figlio.

Il 4 agosto alle 20:30 la rassegna si sposta nell’elegante salone di Palazzo Mercantile con un concerto davvero sorprendente nella sua concezione. Con il titolo Roma ‘600, l’ensemble I Bassifondi propone infatti un programma incentrato sulle intavolature per chitarra di diversi compositori del 17° secolo, recuperando con perizia filologica, sulla base di fonti letterarie e iconografiche, anche una prassi esecutiva che ne prevedeva l’esecuzione con l’accompagnamento di basso continuo o addirittura di veri e propri consort di strumenti.

Per questo troviamo qui Stefano Todarello al colascione (una sorta di liuto dal lunghissimo manico), chitarra battente (una particolare chitarra barocca) e sordellina (una sorta di zampogna), mentre alla tiorba, chitarre e direzione vedremo Simone Vallerotonda. Ad accompagnare entrambi, le percussioni di Leonardo Ramadori.

Con questo concerto il pubblico sarà catapultato nelle strade della Roma del Seicento, fuori dalle chiese con le loro sontuose liturgie, ai margini dei palazzi e delle orchestre di corte, giù nei bassifondi dove la musica strumentale trovava la sua massima espressione nel virtuosismo dispiegato nelle continue variazioni, improvvisazioni e fioriture dei virtuosi delle corde.

Il 5 agosto, nuovamente a Castel Mareccio, alle ore 20:30, Antiqua propone un altro programma davvero inedito. L’ensemble vocale La Fonte Musica, apprezzato a livello internazionale per il suo lavoro filologico e la riscoperta di partiture rimaste per secoli ineseguite, esplora le musiche di un maestro della fine del Trecento, Matteo da Perugia. Le sue opere si conservano pressoché tutte in un unico manoscritto, conservato presso la Biblioteca Estense di Modena, un corpus piuttosto ricco da cui si riesce a delineare la personalità e lo stile di questo maestro della polifonia.

La figura di questo compositore è strettamente legata a quella dell’umanista Pietro Filargo, poi divenuto pontefice con il nome di Alessandro V, e al circolo riunito intorno alla biblioteca del Castello Visconteo di Pavia, ricca di codici preziosi ed uno dei rari luoghi dove ancora si potessero consultare testi greci e latini.

É probabilmente per questo circolo dotto che le composizioni di Matteo da Perugia sono pensate, per le cappelle dei principi e vescovi “litterati”.

Con questo concerto La Fonte Musica diretta da Michele Pasotti restituisce uno spaccato suggestivo dell’Ars Nova italiana e della sua fase più incandescente.

I biglietti per la lunga estate in musica del Bolzano Festival Bozen sono acquistabili presso le Casse del Teatro Comunale in piazza Verdi 40 a Bolzano (Tel 0471 053800).

Le casse sono aperte secondo i seguenti orari: martedì – venerdì 14:30–19:00, sabato 15:30–19:00.

I biglietti sono acquistabili online sul sito www.ticket.bz.it e via email scrivendo a info@ticket.bz.it

Foto, I Bassifondi