Dalle cripte del Monumento alla Vittoria ai saloni nella roccia di Dalle Nogare, Transart esplora la musica e l’arte

Il festival Transart scende negli spazi sotterranei della cripta del Monumento alla Vittoria in occasione del decennale dell’apertura degli spazi espositivi. Il 24 settembre con il titolo Ordine e Fragmente, va in scena una performance di musica contemporanea altamente suggestiva che vedrà risuonare in questi spazi intrisi di storia tre opere di natura molto diversa.

L’incipit è un brano di sperimentazione elettronica realizzato nel 1973 da Louis Andriessen, uno dei più influenti compositori olandesi del Novecento. Il titolo è Il Duce for tape, e consiste in un frammento di un discorso di Mussolini inciso su un nastro magnetico e ripetuto in loop con distorsioni e sovrapposizioni fino a renderlo completamente irriconoscibile. L’opera eseguita proprio nel monumento voluto da Mussolini ha una valenza altamente simbolica.

Il secondo brano ci riporta più vicino nel tempo con la compositrice tedesca Iris Ter Schiphorst, una delle menti più brillanti del panorama tedesco ed europeo dalla fine degli anni ’80 ad oggi. Schiphorst ha abbracciato nel corso della sua carriera generi e stili molto diversi, manifestando anche un interesse spiccato per le sperimentazioni elettroacustiche, per la sintesi sonora e l’utilizzo del computer. Il brano che verrà eseguito a Transart è scritto per due strumenti acustici, il clarinetto basso e il clarinetto contrabbasso, nelle mani di Andreas Fischer e Gareth Davis. Si intitola Struktur und Ordnung ed è basato su testi di May Kooreman, scrittrice e architetta affetta dal Parkinson. Il dialogo tra la musica e le sovrapposizioni del testo tramite l’elettronica ci interroga sulla malattia portandoci in una dimensione per molti di noi inesplorata.

L’ultima performance in programma è affidata al Minguet Quartett, quartetto d’archi ospite di numerosi ed importanti festival in tutta Europa, caratterizzato dalla sua versatilità nell’affrontare i diversi linguaggi del Novecento, dalle sperimentazioni impressioniste di Ravel ai linguaggi rivoluzionari di Schönberg, Berio o Nono.

Ed è di Luigi Nono l’opera che risuonerà nelle cripte del monumento, il suo quartetto dal titolo Fragmente – Stille, an Diotima; un’opera fatta di lunghe pause, accordi tenuti, isole sonore che emergono da una dimensione onirica, sospesa e atemporale. Il pezzo pur caratterizzato da una notevole difficoltà tecnica va eseguito con assoluta calma e tranquillità, lasciando passare il tempo, dilatando il suono e il silenzio sempre con una qualità sonora che ruota attorno ad indicazioni come “sotto voce”, “pianissimo”, “dolcissimo”. Resta solo sottinteso il riferimento all’amore del poeta Friedrich Hölderlin per l’amata Diotima, contenuto nei frammenti di “Lettere e poesie” di Diotima e Hölderlin contenute in partitura ma in nessun caso da recitare o indicare programmaticamente durante l’esecuzione.

L’intero programma verrà eseguito alle 19:00 ed in replica alle 20:30.

Il 25 settembre alle ore 20:00 Transart si infiltra invece negli spazi espositivi della Fondazione Dalle Nogare, la casa museo costruita nella roccia all’imbocco della val Sarentino, scrigno di una ricca collezioni di opere d’arte contemporanea. In collaborazione con Transart ed in occasione della mostra in corso presso la Fondazione dal titolo “I just don’t like eggs” Andrea Fraser on collectors, collecting, collections, verrà presentata la peformance di Fraser May I Help you?, eseguita per la prima volta in Italia nel 1991 e riattivata all’interno della Fondazione. La performance presenta sei diversi modi di relazionarsi con i beni culturali, ciascuno paradigmatico di una specifica classe sociale. Fraser interpreta dunque diversi tipi di fruitore, modulando la voce e scegliendo con cura il linguaggio e la postura, evidenziando nel rapporto degli spettatori con le opere d’arte come la cultura sia incarnata nelle persone tanto quanto è oggettivata nelle cose.

La performance verrà ripetuta tre volte, alle ore 18:00, alle 19:00 e alle 20:00. Al momento i posti sono esauriti, per informazioni scrivere a tickets@transart.it.

Foto/c-Irene Zandel