“La magistratura tra riforme della giustizia e ricerca della verità”, se ne parla  lla Accademia Merano

“La magistratura tra riforma della giustizia e ricerca della verità”, è il tema dell’incontro-intervista di Federico Guiglia in programma per venerdì 20 settembre alle ore 18 presso la sede dell’Accademia di Merano nell’ambito del ciclo “Dialoghi Merano”. Ospite della serata Sebastiano Sorbello, avvocato, docente e a lungo magistrato e procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Asti.
Nelle aule dei tribunali campeggia una scritta, che s’ispira a un fondamentale principio della Costituzione: “La legge è uguale per tutti”. Ma i cittadini quanto si fidano, oggi, dei magistrati che applicano le leggi della Repubblica? Una perplessità frequente nella riflessione dei cittadini  che sarà il tema dell’incontro alla accademia di Merano.
Sono passati più di trent’anni dall’inchiesta milanese di Mani Pulite, forse il momento più alto di sintonia fra i magistrati e la società civile. Da tempo, però, quel rapporto s’è incrinato. Oggi ci si chiede perché la giustizia sia così lenta e perché le vittime dei reati non godano della stessa e garantista attenzione che si riserva agli imputati. Ma ci si domanda anche che cosa sia cambiato nel ruolo dei giudici, che un tempo si diceva parlassero solo attraverso le loro sentenze, e che sono chiamati ad amministrare la giustizia “in nome del popolo italiano”. Dunque, come si pone il potere giudiziario dopo l’esplosione del caso-Palamara e il sistema correntizio delle nomine nella magistratura e a fronte delle accuse di politicizzazione che provengono, secondo i sondaggi, da un’ampia e crescente parte degli italiani?
Sebastiano Sorbello è anche autore dell’opera  “Con coraggio per la verità” in cui ripercorre la sua storia in prima linea contro il crimine organizzato e la corruzione, e che comincia ricordando l’attentato alla sua vita scoperto e sventato giusto in tempo. Quarant’anni di professione che coincidono con tutti i principali eventi e misteri che hanno caratterizzato la storia giudiziaria del Paese e sui quali Sorbello si esprime con determinazione

Foto. Sebastiano Sorbello