In che modo possiamo contribuire a creare una società più tollerante? A questa domanda hanno risposto IARTS, OEW, Lungomare e Zentrum TAU, cooperative sociali associate alla Federazione Raiffeisen dell’Alto Adige, e lo hanno fatto attraverso una serie di progetti realizzati con successo. In occasione della Giornata internazionale della tolleranza, che ricorre il 16 novembr,e la Federazione Cooperative Raiffeisen desidera mettere in luce i risultati raggiunti.
Le cooperative sociali apportano un contributo fondamentale alla nostra società. Non solo forniscono assistenza e sostegno all’integrazione per persone con disabilità, bambini e anziani, ma operano anche in ambiti cruciali come consulenza, formazione e cultura, promuovono prodotti equosolidali e sostengono progetti abitativi. Parallelamente, si impegnano attivamente per favorire una maggiore tolleranza nella vita quotidiana.
“Tolleranza” significa soprattutto rispetto, accettazione e riconoscimento delle molteplici forme di espressione di persone di culture diverse. Sono questi valori essenziali per una convivenza pacifica, come definito anche dagli Stati membri dell’UNESCO nella “Dichiarazione dei Principi di Tolleranza” del 1995.
In Alto Adige sono diverse le iniziative che si fanno portavoce di questo importante messaggio. Così, attraverso numerosi progetti, anche le cooperative sociali IARTS, OEW, Lungomare e Zentrum TAU, tutte associate alla Federazione Cooperative Raiffeisen.
La Lungomare Società Cooperativa impresa sociale ETS, piattaforma per la produzione culturale e la progettazione, insieme al Centro Disturbi del Comportamento Alimentare Infes, ha promosso la campagna “Respect Every/body”, per sottolineare come il rispetto inizi con l’accettazione delle diverse forme del corpo. “Il principio fondamentale per superare i vecchi stereotipi è l’uguaglianza,” afferma Angelika Burtscher, presidente della cooperativa. Anche la campagna artistica e attivista “Qualcosa non va” promuove la tolleranza, sensibilizzando sui reati di violenza contro le donne e sulla violenza di genere. Attraverso “Through the Prism of Borders”, “Lungomare” dà il suo contributo a B-Shapes, un’iniziativa di ricerca e al tempo stesso un progetto Horizon-Europe-Research-and-Innovation-Action che indaga sul ruolo dei confini nella percezione di culture e identità, in collaborazione con università europee e associazioni, un istituto di ricerca, una fondazione, un museo e una società di consulenza. Il progetto proseguirà fino al 2026.
La Cooperativa sociale OEW invece, punta sull’istruzione. Atraverso speciali corsi di formazione sull’argomento “Diversity & Inclusion – Diversità e inclusione sul posto di lavoro” la cooperativa mette a disposizione un’ampia offerta formativa per imprese, organizzazioni e associazioni altoatesine. Verena Gschnell, direttrice di OEW spiega: “Vogliamo dimostrare come diversità e inclusione siano una risorsa che porta valore aggiunto a collaboratori e aziende in primis, ma, di riflesso, anche a tutta la società. La cooperativa sociale OEW propone, inoltre, progetti educativi pensati per le scuole, come i laboratori “Io, tu, noi, loro?” e “Fuga – dentro o fuori?”, con l’obiettivo di promuovere tolleranza e accettazione reciproca e contribuire così in modo significativo alla buona convivenza in una società inclusiva e diversificata. Nella sua dichiarazione di principi, l’UNESCO definisce la formazione come una priorità e, in particolare, annovera educazione e tolleranza tra gli obiettivi educativi più significativi.
Sabine Cagol, psicologa, psicoterapeuta e presidente della cooperativa sociale IARTS, invita alla tolleranza nei confronti di persone che stanno attraversando una crisi o che soffrono di malattie mentali. Attraverso il ciclo di conferenze “Psiche sana, territorio sano”, IARTS invita la comunità a riflettere su temi come il suicidio, i disturbi alimentari e la violenza sessualizzata in pubblico. “La tolleranza nei confronti delle crisi e le malattie mentali nasce attraverso l’empatia. Il primo passo verso una sincera e attiva solidarietà per il benessere emotivo delle altre persone è sicuramente l’accettazione delle nostre debolezze”, sottolinea Sabine Cagol.
Anche le iniziative promosse dalla cooperativa sociale Zentrum TAU, con sede ad Appiano, mirano ad una maggiore tolleranza, come sottolinea la direttrice Dietlinde Perathoner: “Progetti come ‘The Garden of Peace‘ oppure il corso, attualmente in fase di svolgimento, sulla gestione dei conflitti, trasmettono le basi di una nuova cultura a riguardo”, afferma Perathoner. Secondo la direttrice una gestione del conflitto positiva sarebbe infatti alla base di una nuova cultura che aiuterebbe a superare vecchi schemi appartenenti alla storia evolutiva ed a riconoscere nei conflitti un potenziale di crescita per tutte le persone coinvolte: “Questo sta alla base della pace, in quanto non ci sarà pace finché l’umanità non imparerà a risolvere i conflitti senza violenza. Secondo lei, ognuno di noi può imparare a risolvere i conflitti in modo pacifico ed a trasformarli in qualcosa di positivo, per tutti.
In occasione della Giornata internazionale della tolleranza, istituita dagli Stati membri dell’UNESCO e celebrata ogni anno il 16 novembre, l’invito è quello di promuovere la tolleranza e di sensibilizzare sul rischio dell’intolleranza nella società. Le cooperative sociali Raiffeisen incarnano e praticano quotidianamente questi valori, impegnandosi giorno per giorno per una società più inclusiva e solidale.
Immagine. Dietlinde Perathoner, direttrice di Zentrum TAU