Marchio di qualità Alto Adige, denominazioni di origine protette a livello europeo e altri marchi di qualità: ma chi garantisce che dentro un prodotto c’è effettivamente quello che riporta l’etichetta? In Alto Adige questo compito, nella gran parte dei casi, viene svolto dal consorzio Controllo Qualità Alto Adige (SQK): fondato nel 2001, quest’anno festeggia i primi 20 anni di vita.
All’assemblea celebrativa, svoltasi giovedì 5 agosto presso Cantina Bolzano, diversi relatori hanno posto l’accento sull’importanza della qualità controllata, in tempi in cui i consumatori tendono ad essere sempre più critici e più informati.
Controllo Qualità Alto Adige (SQK) è un organismo di controllo del settore alimentare certificato, accreditato e riconosciuto secondo le direttive stabilite da UE, Stato e Provincia di Bolzano. Coordinati dal presidente Andreas Gatscher e dal direttore Dietmar Sinner, ogni anno fino a una trentina di collaboratori – il numero varia in base alla stagione – effettua migliaia di controlli sui prodotti agricoli, dalla produzione alla vendita passando per la lavorazione.
Da tempo ormai i controlli di qualità non sono più un semplice obbligo, bensì una garanzia che abbraccia l’intero ciclo dei prodotti agroalimentari, dal produttore al consumatore finale. Nel suo discorso celebrativo, il socio fondatore Matthias Josef Gamper ha rievocato gli inizi del consorzio SQK.
Già negli anni ’90 venivano effettuati parecchi controlli secondo standard e procedure non omogenei; in Alto Adige il settore più controllato era quello melicolo, perché già all’epoca la mela era il prodotto agricolo più importante a livello locale. “In quegli anni regnava una gran confusione normativa, e questo rappresentava un possibile pericolo per la nostra struttura agricola, basata su migliaia di piccoli produttori. I nuovi parametri sempre più severi introdotti dalla UE, dallo Stato e da altri organismi, nonché le richieste dei titolari dei marchi e dei clienti, rendevano urgente l’elaborazione di direttive sulla qualità che fossero omogenee, standardizzate e anche controllabili in maniera affidabile e comprensibile”. Questa situazione portò alla nascita del consorzio Controllo Qualità Alto Adige nel settore melicolo, supportato fin dall’inizio dalla Camera di commercio: “Fu una grandissima operazione congiunta, perché tutti remavano nella stessa direzione: i produttori, i coraggiosi responsabili decisionali, la politica…”, ha ricordato Gamper.
Ma cosa si intende per qualità? Come si fa a valutarla e certificarla in maniera strutturale? A rispondere a queste domande è stato Marco Zanardi, tecnico e ispettore dell’istituto ACCREDIA, l’unico ente nazionale autorizzato dallo Stato ad accreditare e autorizzare organismi di vario tipo a svolgere attività di valutazione degli standard qualitativi. “Come prima cosa analizziamo le procedure di controllo: come, e con quali metodi, devono essere svolti i controlli affinché possano dare risultati che rispettino quanto disposto dalle istituzioni normative? Queste norme possono essere stabilite per legge oppure essere autoimposte, come ad esempio fa Agrios in Alto Adige nel settore della frutticoltura integrata. Inoltre verifichiamo regolarmente le modalità con le quali gli organismi accreditati svolgono questa attività di controllo”, ha detto Zanardi.
Il relatore ospite Ulrich Wallnöfer ha quindi affrontato il tema della fiducia che deve sussistere tra i vari protagonisti della filiera, dai produttori ai consumatori. “Per noi commercianti il consorzio Controllo Qualità Alto Adige rappresenta l’anello di congiunzione tra produttore e consumatore finale. Noi di Pur Südtirol, ad esempio, conosciamo di persona tantissimi produttori, però è necessario che ci sia un organo di controllo uniforme e indipendente che dia garanzie al consumatore”.
Qualità controllata, garantita e soprattutto ottima: anche per i produttori questo rappresenta uno dei fattori decisivi per il futuro, ha sottolineato l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler: “ In passato il valore aggiunto nel settore agricolo consisteva nel produrre quantità sempre maggiori. Oggi questo non è più possibile, e la creazione di valore aggiunto dipende esclusivamente dall’aumento della qualità”.
Un obiettivo, quest’ultimo, al quale contribuisce l’attività di SQK. Per ottenere la qualifica di organismo di controllo certificato nel settore alimentare, accreditato e riconosciuto secondo le direttive stabilite da UE, Stato e Provincia di Bolzano, il consorzio Controllo Qualità Alto Adige ha dovuto seguire un iter alquanto impegnativo. La qualifica infatti viene assegnata solo dopo aver dimostrato di rispettare una serie di requisiti e normative (p.es. la norma europea EN ISO/IEC 17065) che descrivono dettagliatamente i metodi operativi e i criteri prescritti e vengono certificati da un ente di accreditamento incaricato dallo Stato.
Il consorzio SQK soddisfa tutti questi criteri e pertanto, al termine di una complessa procedura, è stato certificato da ACCREDIA, l’unico organismo nazionale autorizzato dallo Stato a svolgere attività di accreditamento. Questa qualifica garantisce che SQK possiede le competenze prescritte e svolge la propria attività secondo i principi di indipendenza, obiettività, competenza e trasparenza. Ma non è tutto: ACCREDIA infatti verifica regolarmente e annualmente i requisiti del consorzio.
Il primo accreditamento di SQK, risalente al 2008, riguardava i prodotti con denominazione di origine protetta. “Nei primi anni della nostra esistenza non solo abbiamo dovuto svolgere le prime attività di controllo, ma anche e innanzitutto adeguare la nostra struttura e le relative procedure ai requisiti che le norme europee impongono agli organismi di certificazione dei prodotti”, ha ricordato il direttore Dietmar Sinner.
I controlli vengono eseguiti nel rispetto delle disposizioni di legge: questo significa che a decidere cosa, come e quando controllare sono i relativi protocolli, che sono redatti in maniera estremamente dettagliata e devono essere rispettati in maniera altrettanto scrupolosa garantendone così l’affidabilità. L’attività di controllo di SQK interessa diversi marchi come la mela Alto Adige IGP (indicazione geografica protetta) oppure il sigillo Qualità Alto Adige, attribuito a svariati prodotti agro-alimentari come verdure e patate, piccoli frutti e frutta a nocciolo, birra, miele, erbe aromatiche e spezie, carne, pane e strudel di mele, uova da allevamento all’aperto, succo di mela e aceto di mele, grappa, confetture e frutta da spalmare.
Prodotti con il distintivo “Qualità Alto Adige”
Il numero dei prodotti autorizzati a fregiarsi del marchio “Qualità Alto Adige” è costantemente aumentato nel corso degli anni; gli ultimi in ordine di tempo ad entrare nel gruppo sono la birra e le uova da allevamento all’aperto. Per essere inseriti nel registro dei prodotti a marchio “Qualità Alto Adige” è necessario che sussista un apposito accordo tra la Provincia e il settore di riferimento, nel quale siano definiti nel dettaglio i criteri e i disciplinari da rispettare. Essenzialmente i prodotti “Qualità Alto Adige” devono garantire l’origine regionale o comunque una produzione eseguita secondo una formulazione tipica dell’Alto Adige; tuttavia i disciplinari impongono altri obblighi che puntano ad ottenere una qualità superiore agli standard. Tra questi obblighi rientrano anche i regolari controlli da parte di enti di controllo indipendenti e certificati. L’attività di controllo viene assegnata ogni due anni tramite gara d’appalto, alla quale il consorzio SQK ha sempre partecipato – e con successo – dal momento in cui ottenne la certificazione ufficiale. I controlli puntano a verificare se i prodotti rispettano gli obblighi previsti dai disciplinari ma anche la sussistenza della documentazione prevista presso gli utilizzatori del marchio e i produttori.
Il prodotto più controllato? La mela
Il maggior numero di controlli riguarda il settore melicolo: ogni anno infatti SQK ispeziona circa 4.000 lotti di mele negli impianti di confezionamento e nei mercati all’ingrosso. Inoltre il consorzio verifica il rispetto delle disposizioni sulla produzione integrata, elaborate dal Gruppo di lavoro per la frutticoltura integrata (Agrios) e concernenti 6.500 produttori di frutta e oltre 20 impianti di confezionamento. Nello specifico, i collaboratori di SQK controllano ogni singolo raccoglitore aziendale di ciascun produttore, oltre ad effettuare anche 650 ispezioni nei masi agricoli. A tutto questo si aggiunge l’attività di analisi: ogni anno vengono prelevati, e mandati a vari laboratori accreditati, circa 1.300 campioni di frutti e foglie. Su incarico delle cooperative frutticole, inoltre, i tecnici di SQK conducono annualmente più di 2.000 audit interni secondo gli standard GlobalG.A.P. (Good Agricultural Practice).
Vino, speck e salumi
Negli ultimi anni è stata intensificata la collaborazione tra Consorzio Vini Alto Adige e Controllo Qualità Alto Adige, che per conto di diverse cantine sociali ogni anno verifica i registri aziendali di oltre 2.000 viticoltori, oltre a prelevare campioni di uva da analizzare sia nelle vigne sia all’atto del conferimento.
SQK opera anche in ambito europeo nel settore dei salumi italiani protetti. Ogni anno i tecnici del consorzio altoatesino effettuano un migliaio di controlli in punti vendita in Italia e in diversi Paesi europei. A questi si aggiungono le oltre 300 ispezioni annue condotte per conto del Consorzio Speck Alto Adige in punti vendita presenti in Alto Adige, Italia settentrionale e Germania meridionale.
Foto, da sinistra il direttore Dietmar Sinner, l’assessore provinciale Arnold Schuler, l’oratore ufficiale Matthias Josef Gamper, il presidente Andreas Gatscher, Ulrich Wallnöfer (Pur Südtirol) e Marco Zanardi (ACCREDIA)