Il Comitato Cura Domiciliare querela la Fimmg: “I nostri sono professionisti, non “sedicenti” medici”

Nei giorni scorsi la Regione Sardegna ha inviato ai propri medici di famiglia lo schema terapeutico proposto dal Comitato Cura Domiciliare, suscitando la reazione e lo sdegno della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale). In un comunicato della segreteria regionale alla Direzione Generale dell’Assessorato della Sanità Regione Sardegna, infatti, “la Fimmg deplora il tentativo di sedicenti Organizzazioni di “strutturare” linee guida di cura domiciliare precoce della patologia Covid-19 non condivise e per taluni aspetti ritenute controindicate da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco, ndr). Deplora inoltre che questo tentativo “abbia trovato sponda” presso la Direzione Generale dell’Assessorato della Sanità Regione Sardegna attraverso il maldestro tentativo di coinvolgere i Medici di Medicina Generale che invece prontamente e responsabilmente hanno reagito opponendosi”. L’attacco al gruppo di sanitari che, da oltre un anno e mezzo, si occupa di assistere e curare migliaia di malati nella fase precoce, è giunto forte e chiaro. Evidentemente fin troppo. Così l’avvocato Erich Grimaldi, fondatore e presidente dell’associazione: “Abbiamo appreso con stupore la reazione incomprensibile dei sindacati di medicina generale, in particolare Fimmg, che ha addirittura definito ‘sedicenti medici’ i professionisti che lavorano nel nostro gruppo, così come tutta l’organizzazione: si tratta di una definizione inaccettabile per la quale prenderemo necessariamente provvedimenti, depositando denuncia querela presso la competente Procura della Repubblica”. Il legale ha infine aggiunto: “Ci accusano di ogni sorta di malefatte, dall’essere degli stregoni, dei bugiardi, persino una setta, segno di chi non ha argomentazioni di alcun genere. Ci accusano di proporre cure senza fondamento scientifico, ma gli studi ci sono, e non sono pochi, oltre al fatto che quelli italiani sono in via di definizione”. La replica dell’avvocato alla Figmm è arrivata durante la Conferenza Territoriale per le cure domiciliari, svoltasi ieri sera a Livorno. Dopo il successo dell’evento di Trieste (organizzato giovedì scorso), l’associazione ha fatto tappa in Toscana, dove oltre tremila persone (nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti) hanno partecipato all’incontro. Presidente del Comitato Cura Domiciliare e dell’Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, l’avvocato Grimaldi ha spiegato alla platea cosa non ha funzionato nella sanità territoriale durante l’emergenza, illustrando inoltre i continui tentativi dell’associazione di dialogare con le istituzioni regionali e nazionali. Il legale ha poi criticato il comportamento della stampa nazionale che, fatte alcune eccezioni, “non ha avuto il coraggio di analizzare con trasparenza quello che stava accadendo e ciò che sta accadendo ancora oggi”. Nel corso della serata hanno preso la parola medici e cittadini guariti, grazie all’intervento dei primi. Riguardo alla comunicazione, l’avvocato Grimaldi ha sottolineato come “questa, quasi mai, abbia voluto approfondire il tema con contraddittori e interviste ai medici del gruppo. Per la portavoce del gruppo, Valentina Rigano, “la stampa ha il dovere di informare: per farlo non si prescinde mai dal parlare con i diretti interessati. Qualcosa sta iniziando a cambiare, per questo ringrazio i colleghi che svolgono la professione con trasparenza”. Ribadiamo di non essere assolutamente un gruppo contrario ai vaccini, ma strumentalizzare questo per dare contro al lavoro di migliaia di volontari e professionisti, ospedalieri e non, è quanto di più scorretto un giornalista possa fare”.

Foto, Erich Grimaldi/c-Comitato Cura Domiciliare e UCDL