Un’economia senza rifiuti, la quadratura del cerchio

Sylwia
Foto, Benjamin Profanter/c-Frank Bauer

A luglio la Rete dell’Alto Adige per la Sostenibilità si è dedicata al tema dei rifiuti. Oltre a diversi post sui social media sulla riduzione dei rifiuti dal punto di vista delle famiglie, il Coordinamento della Rete ha contattato la Camera di Commercio e IDM (Innovators, Developers & Marketers) Alto Adige per coinvolgere le imprenditrici e gli imprenditori. Iniziative come il “Future Workshop sull’Economia Circolare” di WIFI (Formazione e sviluppo del personale presso l’Istituto per la Promozione dello Sviluppo Economico della Camera di commercio di Bolzano) e la rete di aziende sostenibili del settore Food&Wellness “Regenerative Leaders”, avviata da IDM Alto Adige, per rafforzare la speranza di un modo diverso di fare impresa in Alto Adige.
“Molte delle 130 associazioni e dei partner di future.bz.it hanno un rapporto di amore-odio con le imprese”, spiega Judith Hafner, coordinatrice della Rete dell’Alto Adige per la Sostenibilità. Da un lato vorremmo vietare radicalmente le attività commerciali dannose per l’ambiente e ad alta intensità di trasporto in quanto motore del cambiamento climatico e responsabilizzare le aziende, ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di loro, affinché trovino un modo più consapevole di fare impresa prima che sia troppo tardi – continua la Coordinatrice.  
Lo spreco di alimenti, la prevenzione dei rifiuti e i circuiti chiusi sono tre leve importanti per un’economia più consapevole. Una dozzina di imprenditrici e di imprenditori ha discusso di questi temi presso la Naturbackstube Profanter il 20 luglio scorso. “Sono stati loro stessi a scegliere questi temi”, sottolinea Manuela Irsara, responsabile del settore Food&Wellness Innovation di IDM Alto Adige e responsabile della rete dei “Regenerative Leaders”. Lo scambio onesto e personale di esperienze, momenti di apprendimento e contatti tra operatrici e operatori innovativi accelera un cambiamento di mentalità e ispira passi concreti.
“Durante la visita alla Naturbackstube Profanter sono rimasta stupita dalla sincera volontà di riflessione e dal sostegno reciproco degli imprenditori presenti dell’industria alimentare e del settore alberghiero” afferma Hafner, che racconto di aver compreso quanto sia complesso gestire un’azienda in modo sostenibile e importante il contributo del cliente”.
“Purtroppo, spesso sono proprio i clienti a pretendere decorazioni del tipo “usa e getta” per matrimoni e feste”, spiega Peter Sölva dell’azienda di catering Condito, per fare un esempio. Gli albergatori dello Steineggerhof, dell’Hotel Tyrol e di Bad Schörgau riferiscono, inoltre, che è ancora necessaria molta informazione per quanto concerne l’uso dell’acqua potabile da parte degli ospiti. “Spesso non sanno nemmeno che la nostra acqua pubblica è buonissima”, continuano gli albergatori.
Gli hotel, così come Profanter, Pur Südtirol e Condito, puntano a circuiti brevi grazie a un confronto aperto con i fornitori. Le nuove idee hanno bisogno di feedback sinceri, passione e tempo, come sa Peter Sölva, che ha usato la pandemia per sviluppare prodotti sostenibili.
Le consumatrici e i consumatori possono contribuire a far sì che i prodotti validi vengano messi in circolazione in quantità sempre maggiori. “Se diventa abitudine acquistare prodotti di valore non solo per noi stessi, ma anche per la nostra cerchia di amici, rimodelliamo l’economia”, afferma con convinzione Judith Hafner. Ogni volta che va a prendere le verdure dal contadino, ne fornisce anche agli amici. Si tratta di un piccolo passo verso un modo diverso di fare impresa, accessibile a tutti.