Lorenza Ghinelli, il brivido dell’immaginario

Aperto dalle suggestive musiche dell’Orchestra delle Alpi, con i suoi ottoni, l’incontro con la scrittrice Lorenza Ghinelli ha inaugurato la prima delle sei “sparkling stories” di questo secondo Festival Trentodoc, in dialogo con la giornalista del Corriere della Sera Roberta Scorranese.
Un momento in cui è stata messa al centro non solo la letteratura intesa come produzione letteraria – e in particolare quella femminile – ma soprattutto la sua capacità di indagare la complessità del mondo, come ha sottolineato l’autrice de “Il Divoratore”, romanzo d’esordio ai vertici delle classifiche per mesi e tradotto in sette Paesi, de “La Colpa”, finalista al premio Strega nel 2012, e del più recente “La stirpe e il sangue”, solo per citare alcuni dei suoi più apprezzati successi.
Ghinelli ha condiviso con il pubblico la spinta e le motivazioni che l’hanno proiettata giovanissima nell’universo editoriale e quindi portata a diventare, forse inaspettatamente, perché non appartenente in nessun modo a quell’ambiente e anzi proveniente da un’umile famiglia, una scrittrice di successo. 

Al centro del dialogo anche il ruolo delle donne, nella letteratura e nell’editoria, che spesso dispensa “pacche sulle spalle”, anzichè strette di mano e non sempre riesce a valorizzare i talenti. Ghinelli, docente alla Scuola Holden di Torino, crede fermamente che la letteratura, maschile o femminile che sia, serva a creare ponti, dare prospettive differenti, essere lo strumento per costruire insieme, attraverso uomini e donne che abbiano una visione, un mondo possibile.
Un obiettivo che rilancia la scrittura non come veicolo di un successo, non cercato e forse anche sofferto, ma come rielaborazione di un mondo interiore e allo stesso tempo molto reale, dove l’immaginario è una dimensione in cui si proietta qualcosa di profondamente personale. Lo stile di Ghinelli, tra l’altro, è difficilmente inquadrabile in un genere letterario, sia per la molteplicità delle sue esperienze – dall’horror al thriller alla narrativa gotica – sia perché la stessa scrittrice ritiene che l’immaginario non conosca genere e abbia soprattutto il compito di guardare faccia a faccia la realtà, anche quella più spaventosa.

Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con il Corriere della Sera.

Foto/c-Lorenza GHINELLI, Roberta SCORRANESE [ Alessio Coser Archivio Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento ]