Se a suo tempo era la festa il nodo centrale di questo balletto a tema natalizio firmato nel 1892 da Cajkovskij per la musica e da Petipa poi Ivanov per la coreografia ancora oggi – per Blanca Li – è la festa l’anima di questo spettacolo.
A fare da sfondo a quest’opera di fine Ottocento era la buona famiglia borghese colta mentre prepara un sontuoso albero natalizio e la protagonista è una bambina di nome Clara che dal suo posto dorato nella società d’allora può sognare dolciumi e un mondo incantato con i suoi esotismo.
Ma adesso che il lontano è vicino e le danze dalle influenze arabe e spagnole le troviamo sotto casa e, ancora adesso, che la famiglia composta da tanti elementi quasi non esiste con Blanca Li siamo di fronte ad una situazione casalinga più usuale per i nostri tempi e composta da due persone: Clara e il padre. Insieme preparano un albero di Natale plasticoso e un po’ kitsch.
Questo è Lo schiaccianoci proposto in questi giorni al teatro Comunale di Bolzano per la rassegna del Centro Santa Chiara.
E la festa – punto focale della nostra azione – prende vita grazie alla presenza di vari amici che arrivano in ordine sparso e suonando alla porta.
Ecco quindi materializzarsi una postazione da dj dalla quale esce un susseguirsi di musiche sulle quali i sette interpreti si scatenano con danze hip hop e con esecuzioni di altissimo livello.
Sono gli ospiti a portare con sé l’esotico avendo nei propri tratti somatici o in alcuni accenni della loro qualità gestuale dimensioni di terre un tempo lontane e farcele ritrovare poi nelle loro interpretazioni del qui e ora.
L’originale della musica di Caikovskij ogni tanto torna. Nei momenti giusti per definire i cambi d’atmosfera. Il resto scorre liscio per 75 minuti senza un momento di sbandamento o di noia.
I costumi sono quelli comodi a hip hop, accompagnati in alcuni casi da giacche sgargianti e di paillette. Clara è vestita con una tuta rosa e il tulle della prima versione rimane come accenno di sbuffo all’inizio della manica e ai piedi porta o pantofolone giganti o scarponcini da neve.
Lo schiaccianoci a forma di soldatino arriva sempre in regalo, il quale verrà rotto come vuole la tradizione ma poi ritorna come regalo enorme telecomandato e gestito con una consolle da videogioco.
Sembra incredibile ma i fantastici sette interpreti di questo spettacolo sono riusciti ad essere tutto. Sono stati l’esercito dei topi, parte oscura dei nostri pensieri, i quali a loro volta sono stati combattuti dall’esercito dei soldati comandati dallo schiaccianoci. Li hanno aiutati in questa moltiplicazioni di ruoli degli inserti video che hanno riprodotto i passi dei soldatini ed una scenografia che dal divano di partenza grazie ad una serie di cubi si è trasformata in tutto. Da luoghi di postazione a colonnati.
Per la platea presente è stata una vera festa con applausi a scena aperta ma, si sa, i solisti dell’hip hop con le loro acrobazie assolute li richiamano, e con una voglia di non andare via quando la rappresentazione era finita.
Come se ne desiderasse dell’altra. E queste reazioni non sono mai artificiali.
Il pubblico della regione ha visto Blanca Li per la prima volta ad Oriente Occidente nei primi anni Novanta.
Al tempo questa artista spagnola era una danzatrice dallo sguardo andaluso che si era formata alla scuola di Martha Graham a New York e con i proventi di un suo bar piantato nella movida madrilena degli anni Ottanta, quella vera, e frequentato dal regista Almodovar e da alcuni dei suoi attori di riferimento era riuscita a fondare una sua propria compagnia.
Che di stoffa ne avesse per riuscire in questo lavoro si era capito subito.
Nei decenni trascorsi fino ai nostri giorni è riuscita a fare con successo molte cose. Ha messo in scena opere famose e ha diretto teatri altrettanto celebri in giro per il mondo. Ha lavorato per la pubblicità e ha curato le coreografie per Gli amanti passeggeri, film di Almodovar.
Nei suoi prodotti ha messo sempre qualità e se qualcuno vuole tacciarla di strizzare un po’ troppo l’occhio al “commerciale”, a noi questa cosa non dispiace affatto.
Dispiace invece che a questi appuntamenti bolzanini non abbia partecipato molto pubblico giovane, un tipo di pubblico al quale questo Schiaccianoci avrebbe raccontato molto.
Foto, Casse Noisette Blanca Li Dan Aucante 2022