Fermiamo la violenza sui cavalli in Brasile, nasce la petizione online con oltre 18 mila firme

Sono maltrattati, sfruttati e spesso muoiono in sofferenza in condizioni di degrado estremo. Sono i cavalli dei “carroceiros” brasiliani che in tutto il Paese sono costretti a lavorare fino allo stremo. Per fermare queste atrocità è nata la petizione sulla piattaforma online Change.org che ha raccolto oltre 18 mila firme in pochi giorni.

A lanciare l’appello Ivana Ravanelli che combatte “da sempre le violenze sugli animali da parte dell’uomo. In brasile – si legge nel testo della petizione – i cavalli dei carroceiros vengono abusati, picchiati senza pietà e mandati a pascolare tra i rifiuti con il rischio di essere investiti dalle automobili perché nutrirli costa troppo”.

I cosiddetti “carroceiros” sono i conducenti di piccoli carri trainati appunto da cavalli che trasportano merci, rifiuti o materiali riciclabili all’interno delle grandi metropoli o nelle aree rurali. Molto spesso i cavalli vivono in condizioni estreme, come denuncia la petizione: “Molti muoiono per la fatica o sono vittime di incidenti, mentre altri mangiano borse di nylon per non morire di fame. Vagano senza meta e senza qualcuno che si occupi di loro, per le città brasiliane e spesso sono investiti dalle auto e conseguentemente abbattuti. Ci sono video che dimostrano che alcuni di loro sono trascinati da auto e moto legati con una corda”.

È una piaga che si estende in tutto il Brasile che “va denunciata e fermata”. “I cavalli salvati – conclude la petizione – vengono inviati ai santuari. Q pratica crudele medievale deve finire perché i cavalli non sono proprietà di nessuno”.

Link alla petizione Change.org/NoViolenzaCavalliBrasile