Il 6 agosto di ogni anno l’associazione Foedus sacerdotale, di cui fanno parte 112 sacerdoti delle Chiese altoatesina e tirolese, celebra la propria festa, che quest’anno coincide con l’anniversario dei 60 anni dall’istituzione della diocesi di Bolzano-Bressanone. Martedì 6 il programma prevede alle 9 la celebrazione con il vescovo Ivo Muser nel duomo di Bressanone e alle 10.30 in Seminario la conferenza pubblica sulla figura di padre Franz Reinisch, martire del nazismo e prossimo alla beatificazione. In duomo una grande scultura di Lois Anvidalfarei lo ricorda.
Il Foedus sacerdotale Bauzanense-Brixinense, istituito nel 1553 nel duomo di Bressanone, è una forma di comunità sacerdotale vissuta con l’obiettivo di promuovere la solidarietà e le relazioni fra i suoi aderenti: attualmente ne fanno parte un’ottantina di sacerdoti della diocesi di Bolzano-Bressanone e una trentina della diocesi di Innsbruck. L’associazione ha la sua sede nel duomo di Bressanone presso l’altare della Trasfigurazione, fatto costruire dagli stessi membri del Foedus sacerdotale. Attualmente il Foedus è guidato dal sacerdote altoatesino Fabian Tirler, che ha coordinato l’annuale festa titolare che ricorre il 6 agosto, nel giorno della Trasfigurazione del Signore, e che quest’anno assume una connotazione particolare perché coincide con i 60 anni dall’istituzione della diocesi di Bolzano-Bressanone.
Il programma di martedì 6 agosto prevede alle 9 la celebrazione nel duomo di Bressanone con il vescovo Ivo Muser e alle 10.30 nel Seminario maggiore una conferenza pubblica aperta a tutti gli interessati: Jakob Patsch, decano di Hall in Tirolo, approfondisce la figura di padre Franz Reinisch (1903-1942), religioso pallottino austriaco giustiziato durante il Terzo Reich. Richiamato alle armi ma da subito critico con l’ideologia disumana nazista, Reinisch si rifiutò di giurare fedeltà a Hitler, fu incarcerato, condannato a morte e decapitato il 21 agosto 1942. Padre Reinisch, che a Bressanone visse tre anni in seminario e nel 1928 fu ordinato diacono, sta per essere proclamato beato.
Guardando alla figura e al sacrificio di questo religioso, l’artista della val Badia Lois Anvidalfarei ha creato una scultura in bronzo – raffigurante una testa sovradimensionata, a memoria di tutte le vittime del nazismo – che fa tappa per alcune settimane in vari luoghi in cui visse padre Reinisch: attualmente l’opera si trova nel duomo di Bressanone, in concomitanza con la festa del Foedus, e vi resta fino a metà settembre.