Settimana scorsa si è svolto in municipio un tavolo tecnico di aggiornamento sulla questione della falda di Sinigo. Analizzati i dati del monitoraggio effettuato negli ultimi anni. Diverse le ipotesi di intervento, ora andrà fatto un computo più preciso di misure e costi.
All’odierna riunione, presieduta dal sindaco Dario Dal Medico, sono intervenuti Wolfram Haymo Pardatscher, direttore della ripartizione edilizia e servizi tecnici del Comune di Merano, il direttore dell’Ufficio strade, infrastrutture e geologia del Comune di Merano Nikolaus Mittermair, Thomas Thaler dell’Agenzia provinciale per la protezione civile, l’ingegner Oscar Cainelli, consulente dell’Agenzia provinciale per la protezione civile, Ambrogio Dessì, geologo e consulente dell’amministrazione comunale nonché – collegato virtualmente da remoto – Florian Prenner, direttore del Consorzio di bonifica foce Passirio/foce Isarco.
Nel corso dell’incontro sono stati analizzati i dati raccolti mediante il monitoraggio della falda affidato al geologo Dessì. Le informazioni, assieme alle considerazioni formulate a suo tempo dall’ingegner Ronald Patscheider e riassunte nello studio datato 2020, concorreranno all’elaborazione di un piano dettagliato di interventi – con relativi costi e suddivisione in lotti – finalizzati a mitigare gli effetti dell’innalzamento della falda durante i periodi di abbondanti precipitazioni.
“Il problema della falda – su questo punto i tecnici si sono detti tutti d’accordo – non sussiste solo a Sinigo, ma è una realtà in tante altre zone del territorio altoatesino e pensare di risolverlo definitivamente prospettando soluzioni dai dubbi benefici, oltreché insostenibili sotto il profilo economico, significa illudere cittadini e cittadine”, ha spiegato il sindaco Dal Medico.
“Un altro aspetto critico che ha trovato tutti i tecnici d’accordo è quello relativo all’ipotizzato ripristino delle pompe di profondità: la falda ha infatti anche una portata statica, abbassarla artificialmente mettendo in funzione simili impianti di drenaggio potrebbe ingenerare un fenomeno di subsidenza, cioè un cedimento differenziato del terreno con possibili danni strutturali agli edifici”, ha proseguito il primo cittadino.
“Quello che possiamo e vogliamo fare insieme è fronteggiare in modo più mirato ed efficace le situazioni di emergenza che si verificano durante e in seguito ad abbondanti precipitazioni. In quest’ottica, che richiede un’azione congiunta Comune-Provincia, sono stati prospettati diversi interventi che andranno ora approfonditi nella loro fattibilità tecnico-economica. Fra le ipotesi: l’impermeabilizzazione del rio Montefranco nel tratto di via Piedimonte (opera delle quale si farebbero carico i Bacini Montani), la realizzazione di una cosiddetta trincea di drenaggio, ovvero di un canale scavato nel terreno e dalle pareti permeabili in grado di far defluire l’acqua piovana lungo via Piedimonte verso il canale Corridoni, nonché di una rete di drenaggio intorno a piazza Vittorio Veneto, il ripristino – ove possibile e sensato – di certi canali di bonifica dismessi. Andrà fatto adesso un computo più preciso di misure, benefici effettivi e costi, tenendo sempre presente un quadro di insieme di tutte le zone di Sinigo interessate dal fenomeno, che si differenziano fra loro per conformazione idrogeologica e che presentano anche livelli della falda mediamente diversi”, ha concluso Dal Medico.
Foto, da sinistra: Wolfram Haymo Pardatscher, Ambrogio Dessì, Dario Dal Medico, Nikolaus Mittermair, Thomas Thaler e Oscar Cainelli