L’orario scolastico unificato nella forma proposta significherebbe la fine degli sport invernali

Un paio di settimane fa è stato reso noto che la Giunta provinciale sta progettando di introdurre un orario scolastico unico e flessibile, dalle ore 7.30 alle 14.30. I colloqui a tal proposito dovrebbero proseguire nella seconda metà di agosto. Il Comitato regionale FISI Alto Adige esprime la propria contrarietà alla proposta attuale, perché in questo modo gli allenamenti pomeridiani durante la settimana non sarebbero più possibili in alcuni sport. 

Con i suoi circa 6000 soci il Comitato regionale FISI Alto Adige è una delle più grandi federazioni sportive della provincia. Nei mesi invernali vengono formate migliaia di giovani sportivi, che si allenano più volte durante la settimana e nei fine settimana prendono parte alle gare più disparate in discipline che spaziano dallo slittino su pista naturale allo sci alpino, passando per il biathlon e il salto con gli sci. Durante gli anni giovanili si gettano le basi che in alcuni casi portano a carriere professionistiche di alto livello, ricche di successi. Molte altre persone, che non riescono a compiere lo stesso percorso per i motivi più diversi, rimangono nel mondo degli sport invernali come allenatori, assistenti, ma anche come formatori o maestri di sci alpino, di snowboard o di sci di fondo. 

Con l’introduzione di un orario scolastico unico e flessibile, dalle 7.30 alle 14.30, ai bambini e ragazzi verrebbe tolta la possibilità di partecipare attivamente agli allenamenti. “Se la scuola finisce alle 14 o addirittura alle 14.30, di fatto non è più possibile, per esempio, fare un allenamento di sci. Finché i ragazzi sono sulle piste, diventano le 15 se non più tardi. E poi non c’è più tempo per allenarsi davvero, visto che gli impianti chiudono alle 16. Ma anche nel salto con gli sci, nello sci di fondo e nel biathlon è impossibile allenarsi dopo il calar del sole”, spiega Markus Ortler, presidente del Comitato regionale FISI Alto Adige.

Ortler rispetta il desiderio dei genitori di avere un orario scolastico unico e riconosce anche gli sforzi da parte della Giunta provinciale. “Tuttavia questi cambiamenti non dovrebbero avvenire a scapito delle numerose associazioni di volontariato della provincia e, in fin dei conti, dei ragazzi. Penso che accada lo stesso anche alle altre federazioni sportive. Più dura la scuola al pomeriggio, meno tempo rimane per praticare uno sport. E lo sport contribuisce in modo essenziale a uno stile di vita sano e trasmette molti valori, come l’impegno, la dedizione, la disciplina, il rispetto, ecc., che poi sono importanti nella vita (lavorativa)”, prosegue Ortler.

Concludendo Ortler si augura che anche le federazioni sportive siano coinvolte negli incontri. “Finora non siamo stati coinvolti nella discussione. Penso, però, che sarebbe importante sentire anche il nostro punto di vista e includere anche dei rappresentanti del mondo sportivo nell’eventuale pianificazione. Riteniamo che la discussione attuale sia una grande occasione per integrare ancora meglio lo sport e le associazioni sportive nel sistema scolastico. Da tempo discutiamo al nostro interno sulla possibilità di far riconoscere l’allenamento come un’ora di scuola. Forse in questo modo lo sport potrebbe essere integrato direttamente nel sistema scolastico. In ogni caso, siamo sempre a disposizione per parlare”, afferma il presidente del Comitato regionale FISI Alto Adige.

Foto/c-Wisthaler