Bolzano.  Diritto a un posto di assistenza all’infanzia, mozione respinta in Consiglio provinciale

Prevedere il diritto a un posto di assistenza per i bambini piccoli: questo l’obiettivo della consigliera del Team K Maria Elisabeth Rieder durante la sessione di lavori del Consiglio provinciale di questa settimana. Con una mozione la consigliera aveva anche proposto alla Giunta provinciale di impegnare i Comuni a rilevare regolarmente la domanda di posti di assistenza all’infanzia. La mozione è stata respinta dalla maggioranza.
“Quando i genitori ricevono un diniego per un posto di assistenza all’infanzia, sappiamo benissimo che saranno le madri a dover rinunciare a lavorare”, aveva spiegato Maria Elisabeth Rieder in Consiglio provinciale. “Ci sono lunghe liste d’attesa, soprattutto nei comuni più grandi, e mancano i posti anche se sono previsti dalla legge. Secondo una delibera approvata dalla Giunta provinciale nel 2019, ogni comune deve determinare il fabbisogno di posti di assistenza all’infanzia e garantirne per almeno il 15% dei bambini da 0 a 3 anni – afferma Maria Elisabeth Rieder -. Ma l’aumento del costo della vita molto spesso costringe i genitori a lavorare entrambi e quindi un’assistenza all’infanzia completa e affidabile è più urgente che mai e la normativa vigente non è più sufficiente”.
Per questo motivo, con la sua mozione, la consigliera del Team K aveva chiesto a comuni e Provincia di ampliare le strutture esistenti, di crearne di nuove in base alla domanda, come previsto dal Piano d’azione per la parità di genere. Nonostante i chiari requisiti di legge, non tutti i Comuni implementano queste linee guida. In teoria, i Comuni inadempienti dovrebbero subire decurtazioni dai finanziamenti provinciali, ma in pratica però, questo non accade.
“È incomprensibile per me che tutte le proposte che ho presentato siano state respinte dalla maggioranza, quando l’assessora Pamer aveva annunciato all’inizio della legislatura di voler sancire il diritto a un posto negli asili nido”, ha dichiarato la consigliera Maria Elisabeth Rieder.

Foto. Maria Elisabeth Rieder