“Povertà mestruale”, ancora oggi pregiudizi e disinformazione su un profondo disagio femminile

Ogni mese circa tre miliardi di donne nel mondo affrontano le mestruazioni, ma non tutte nella stessa situazione. Le difficoltà legate alla cadenza mensile del ciclo mestruale non si limitano al dolore fisico perché molte donne e ragazze devono fare i conti con discriminazioni che gravano sulla loro vita quotidiana. Dalla perdita di giorni di scuola o di lavoro all’assenza di un accesso adeguato a bagni sicuri e prodotti mestruali, il tema della povertà mestruale merita attenzione.
Per affrontare queste problematiche e promuovere una vera giustizia mestruale, le Donne Democratiche Alto Adige e i Giovani Democratici Bolzano hanno organizzato ieri 18 ottobre 2024 un incontro intitolato “Povertà mestruale”, presso il bar Nadamas di Bolzano. Ospite dell’evento è stata Lucrezia Iurlaro, presidente dell’associazione nazionale Tocca a Noi. Questo incontro è stato il primo di un ciclo di eventi mirati a sensibilizzare l’opinione pubblica e a combattere il pregiudizio associato alle mestruazioni.
Un aspetto cruciale – affermano – è rappresentato dalla tassa sui prodotti mestruali, la cosiddetta Tampon Tax, recentemente aumentata al 10% dopo una riduzione temporanea dal 22% al 5% nel 2020. Questa misura incide pesantemente sul budget delle famiglie. In Alto Adige, un’indagine dell’Infocafé Femminista di Merano ha rivelato che il 14,8% delle studentesse ha perso giorni di scuola per le complicanze fisiche dovute al ciclo mestruale. Inoltre, per 1 ragazza su 8, l’acquisto degli articoli sanitari rappresenta un problema economico.
La “povertà mestruale” non è solo una questione economica, ma anche culturale. La mancanza di informazioni adeguate, i tabù e gli stereotipi che circondano le mestruazioni contribuiscono a una serie di limitazioni. Molte donne si vedono costrette a rinunciare a pratiche sportive o eventi sociali per vergogna o imbarazzo, riducendo la loro qualità di vita.
Nell’evento si è sottolineata l’importanza di abbattere le barriere e garantire a tutte le donne il diritto a una gestione dignitosa e a una informazione adeguata di questa prerogativa tipicamente femminile.