Catastrofe aerea nei cieli russi ancora oggi non chiarita

Gli incidenti aerei da sempre sono i più drammatici eventi dolorosi a causa del numero spesso elevato di morti. Vi sono anche nella storia degli ultimi anni incidenti che ancora oggi non lasciano solo l’amaro dolore per l’improvvisa scomparsa delle vittime, ma anche domande senza risposta e dubbi sostanziali nati da riflessioni concrete. A questo proposito, mi sorge in mente il disastro aereo accaduto nei cieli russi dove perse la vita l’allora Presidente Polacco. Era il 10 Aprile 2010, l’aereo Tupolev TU-154 della “Siły Powietrzne” dell’aereonautica militare polacca, era decollato poco prima delle 7.30 da Varsavia a Smolensk con a bordo l’allora presidente polacco Lech Aleksander Kaczyńsk accompagnato dalla moglie Maria, l’ex-presidente Ryszard Kaczorowski, il capo delle forze armate polacche con alcuni alti ufficiali, il Presidente della Banca nazionale polacca, il vice-ministro polacco degli esteri, funzionari del governo, diciotto membri del parlamento polacco, rappresentanti del clero e parenti delle vittime del massacro di Katyn , durante la quale la polizia segreta sovietica assassinò più di 21.000 ufficiali polacchi prigionieri di guerra nel tentativo di sradicare l’élite del Paese. Gli 89 passeggieri più i 7 dell’equipaggio erano diretti a Smolensk in Russia dove il Presidente Kaczyńsk avrebbe dovuto prendere parte alla 70esima cerimonia di commemorazione dell’eccidio di Katyn del 1940. Alle 8:41 il Tupolev presidenziale polacco si schiantò vicino all’aeroporto di Smolensk-Severny provocando la morte di Kaczyńsk, della moglie e degli alti funzionari governativi che erano presenti a bordo. Tutti morirono, nessun superstite. Il popolo polacco perdeva il proprio Presidente in un incidente aereo, creando un vero terremoto per la scena socio-politica della Polonia e alimentando opinioni sulle possibili cause dell’incidente. L’allora Primo Ministro del mandato 2007-2014, nonché attuale per il suo secondo mandato dal 13 Dicembre 2023 Donald Tusk, il 7 aprile 2010 era atterrato a Smolensk per prendere posto accanto a Vladimir Putin in una delle cerimonie organizzate per il massacro di Katyn, dove avrebbe dovuto successivamente partecipare a quella del 10 Aprile insieme al Presidente Kaczyńsk. Ovviamente quella del 10 Aprile non ebbe luogo in seguito all’incidente. Le dichiarazioni ufficiali redatte dalle ricostruzioni degli investigatori russi e polacchi affermarono che l’incidente è imputabile ad un errore esclusivo dei piloti che tentarono di atterrare in condizioni di scarsa visibilità in un aeroporto privo di ausili alla navigazione aerea e non sicuro, riscontrando inoltre gravi carenze nell’addestramento e nella preparazione del reparto dell’aviazione militare a cui erano affidati i voli dell’aereo presidenziale. Infatti in seguito all’inchiesta l’intero reggimento aereo presidenziale polacco venne soppresso e i velivoli in dotazione furono ritirati dal servizio. Oggi oltre tre quarti dei polacchi ritengono che il Governo di Tusk, all’epoca dei fatti, non abbia chiarito in maniera trasparente e convincente per spiegare le cause dell’incidente accusandolo inoltre che non avrebbe dovuto permettere ai russi di condurre la prima indagine sull’incidente. Due anni fa la vicenda torna a galla. Infatti nel 2022 una speciale commissione investigativa governativa polacca ha effettuato nuove indagini sull’incidente aereo presidenziale del 2010 e in un rapporto ha scritto che una delle cause probabili della catastrofe sarebbe stata la detonazione di due cariche esplosive a bordo dell’aereo scoppiate nella fase finale del volo. Il popolo polacco ancora oggi ha una visione scettica della versione ufficiale data dal Governo, l’unica cosa certa rimane il lutto per le persone morte a bordo del Tu-154 e del Presidente Kaczyńsk e la moglie Maria, oggi sepolti e ricordati nella mistica Cattedrale del Wawel a Cracovia.