Proseguono gli appuntamenti con Scappo a teatro-Famiglie, la programmazione di teatro ragazzi realizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, in collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino, che domenica 10 novembre (ore 16.30) farà tappa nella suggestiva cornice del Teatro Zandonai di Rovereto.
In scena ci sarà la Compagnia Abbondanza/Bertoni con Romanzo d’Infanzia, spettacolo di particolare intensità e poesia, pluripremiato e acclamatissimo in Italia e all’estero da più di 25 anni con oltre 700 repliche (premio ETI/STREGAGATTO 1997/98), nato dal sodalizio artistico di Letizia Quintavalla, Bruno Stori, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni.
“Romanzo d’infanzia” è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli eterni deboli ci sono i bambini.
«Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese. Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. – spiega la compagnia – Da questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la drammaturgia e il lavoro con i danzatori-attori, considerati più importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo.
Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli».
In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere. Una dedica a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore.
Foto. Scena di “Romanzo d’Infanzia”@ Centro Servizi Culturali S. Chiara Trento