Per il bicentenario della sua nascita, conferenza di Mantovani e Calliari
Per ricordare il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, che ricorre giovedì 10 ottobre, la Federazione Cori dell’Alto Adige ha organizzato un incontro culturale dall’insolito titolo «Shakespeare in musica». Sì, proprio nel confronto con il teatro di Shakespeare matura la concezione drammaturgica di Verdi, come si riscontra in gioventù con il Macbeth, e molto più avanti negli anni, con Otello e Falsfatt.
Ne parleranno alle ore 18 nella sala polifunzionale del Circolo Unificato dell’Esercito, a Bolzano in via Druso 20, Marco Mantovani, musicista e docente al Conservatorio “E.F. Dall’Abaco” di Verona e Giuseppe Calliari, insegnante alla scuola musicale “Zandonai” di Rovereto, saggista di testi musicali e coordinatore artistico di cicli di letteratura e musica contemporanea. I loro interventi verteranno sui rapporti tra la poetica del drammaturgo inglese e la musica del più grande compositore dell’Ottocento italiano.
In Verdi il musicista e l’uomo di teatro si fondono. A spingere il compositore verso soluzioni radicali, capaci di aprire al futuro, scrive Giuseppe Caliari, è stato più volte il confronto con Shakespeare, «il grande maestro del “cuore umano”, letto e amato da Verdi lungo tutta la vita». Le tre straordinarie le opere shakespeariane di Verdi non si annoverano tra quelle cosiddette “popolari”. Sono stati infatti momenti di complessa ricerca drammaturgica e linguistica scevra da facili concessioni.
Nella dimensione fantastica di Macbeth, tragedia della passione per il potere, matura il percorso del giovane Verdi, raggiungendo vette di virtuosismo anticlassico. Il flusso sinfonico delle ultime due opere, Otello e Falstaff, dramma della devastazione interiore l’uno, commedia delle pulsioni senili l’altro, porta ancora un volta «Verdi oltre Verdi» consegnando al Novecento un lascito assai fecondo.