Il tedesco consolida la vetta della classifica precededo il compagno di squadra Webber e Grosjean. A Sepang lo spagnolo si prende la rivincita su Marquez, dopo le polemiche di Aragon.
Sebastian Vettel è l’autentico dominatore della Formula Uno. Il Gran Premio di Giappone consolida il ruolo di leader assoluto del pilota tedesco, che avrà sì una macchina superiore alle altre, ma dimostra una continuità di risultati paragonabile solo a quella che nel passato rese mito Michael Schumacher. Fernando Alonso riesce, come sempre in gara, a recuperare qualche posizione, arrivando al traguardo in quarta piazza. Bene la Lotus di Grosjean, beffato solo nel finale da Webber nella lotta al secondo posto, meno bene il compagno di squadra Raikkonen: a guardare i segnali, anche la prossima stagione della Ferrari si preannuncia poco agevole. Il Mondiale non è ancora finito, o almeno così dice Vettel a fine gara: i 90 punti di vantaggio però fanno sorridere anche il robotico tedesco.
Dani Pedrosa si prende la sua personale rivincita e batte Marc Marquez sul circuito di Sepang. Dopo il “dritto” di Aragon causato dal giovane compagno di squadra, Pedrosa butta in pista tutta la sua rabbia e la sua frustrazione, lasciando il vuoto alle sue spalle. Marquez controlla Lorenzo, confermando che, oltre ad uno sconfinato talento, nelle sue corde c’è già un’esperienza fuori dal comune per un ragazzo di 20 anni. Valentino Rossi chiude quarto, sancendo ancora una volta quelli che sono i reali valori dettati dalla pista: i tre spagnoli sono, al momento, irraggiungibili. La MotoGp saluta la Malesia, terra che, dopo il 2011, ha un volto diverso: le bandiere numero 58 sventolate da Rossi a fine gara sono lì a ricordarcelo.